La curcumina, il principio attivo della curcuma, è una sostanza ingannatrice e inefficace? Siamo tutti vittima di un complotto mondiale da parte della “setta della curcuma”?

La curcumina, il principio attivo della curcuma, è una sostanza ingannatrice e inefficace? Siamo tutti vittima di un complotto mondiale da parte della “setta della curcuma”?

La notizia è una di quelle da far tremare e barcollare il mondo della fitoterapia e dei rimedi naturali, come un pugile dopo un colpo in pieno volto.

L’annuncio proviene da uno studio scientifico di Kathryn Nelson e colleghi (1) e lo scoop rimbalza poi su alcuni giornali.

La curcumina, il principio attivo della curcuma, sarebbe una delle sostanze naturali più ingannevoli e truffatrici mai viste.

La curcumina, cioè, sarebbe una degna compare di Wanna Marchi e del mago Do Nascimento, in grado di truffare milioni di persone con la sua falsa attività benefica e salutare.

Infatti in realtà “fingerebbe” di funzionare e non farebbe altro che ingannare studiosi, scienziati e consumatori.

Anzi, lo studio ammonisce proprio i ricercatori scientifici a smetterla di scialacquare tempo e soldi dietro a questo inutile farabutto chiamato curcumina.

Una notizia bomba!

Cosa succede? E tutti quegli scienziati e ricercatori che parlano bene della curcumina? C’è sempre stato un misterioso complotto della “setta segreta della curcuma” che ha manipolato le menti di migliaia di ricercatori per far bere loro la balla colossale dell’efficacia della curcumina?

Ma davvero?

Senonché, ci pensi un attimo e già cominciano a non tornare certi conti. Vediamoli.

Cominciamo da un primo dato lampante.

È davvero sufficiente uno studio solo sulla curcumina per smontare migliaia di altri studi?

In un baleno, un solo studio scientifico sgretolerebbe i risultati di migliaia di scienziati che per anni hanno scritto studi su studi sui benefici della curcuma e della curcumina?.

Eppure in poche pagine Nelson e colleghi hanno ridicolizzato centinaia di libri di fitoterapia, decine di studi clinici positivi e migliaia di testimonianze di persone che hanno goduto i vantaggi della curcumina, a partire dall’India per spaziare poi in tutto il mondo.

Com’è possibile che migliaia di studiosi siano così “pirla” da correre dietro alla curcumina ingannatrice, col prosciutto sugli occhi e il cervello così confuso da vedere solo falsi risultati?

Leggendo con attenzione questo studio-scoop di Nelson, si scoprono presto delle affermazioni assolutamente false che smascherano l’inattendibilità di molte cose dette in questo lavoro.

La più assurda di queste falsità è l’aver affermato che non ci sono studi clinici molto rigorosi (quelli che chiamano “studi in doppio cieco verso placebo”) in cui la curcumina ha avuto successo.

Qual è invece la verità che tutti possono verificare andando nella banca dati on line degli studi scientifici (PubMed)?

La verità è che in letteratura scientifica ci sono quasi 10.000 studi pubblicati sulla curcumina.

E più di 80 di questi studi sono proprio quelli cosiddetti molto rigorosi (cioè in doppio cieco verso placebo)

E…

con effetti positivi!

Sì, hai capito bene, più di 80 studi clinici rigorosi in cui la curcumina ha avuto successo! 

La maggior parte di essi sono stati effettuati con una curcuma potenziata. E poi capirai perchè.

Inoltre, a fronte delle deliranti affermazioni di Nelson e compagni, ce ne sono altre di studiosi, medici e ricercatori, che smentiscono, contrastano e sbugiardano il presunto scoop della curcumina inefficace.

Eccone un piccolo assaggio:

“Finora oltre 100 studi clinici [cioè su persone] sono stati completati con la curcumina, che mostra chiaramente la sua sicurezza, tollerabilità e la sua efficacia contro varie malattie croniche nell’uomo” – Kunnumakkara AB e colleghi sul British Journal of Pharmacology 2016

“Concludiamo che ci sono elementi di prova secondo cui la somministrazione di curcumina riduce i sintomi depressivi in pazienti con depressione grave” – Al-Karawi D. e colleghi sul Research 2016

“In conclusione la curcumina ha dimostrato di essere efficace come terapia adiuvante per il trattamento della psoriasis vulgaris e per ridurre significativamente i livelli nel sangue di IL-22 [una molecola prodotta dal nostro organismo e legata alla nascita e allo sviluppo della psoriasi] – Antiga E. e colleghi su Research International 2015

“I curuminoidi [cioè curcumina e sostanze simili della curcuma] sono risultati sicuri e ben tollerati durante lo studio. Una terapia aggiuntiva a breve termine con curcuminoidi può sopprimere l’infiammazione sistemica in pazienti con complicazioni polmonari croniche dovute ad intossicazione da gas mostarda – Panahi Y e colleghi su Drug Research 2015

“I risultati di queste 8 settimane di studio randomizzato in pazienti con artrite reumatoide attiva forniscono la prova che la curcumina è sicura ed ha efficacia significativa nel migliorare i punteggi DAS e ACR [riguardano la gravità della malattia] in pazienti con artrite reumatoide lieve o moderata, quando viene data da sola o con il diclofenac” – Chandran B e colleghi su Phytotherapy Research 2012

“Questo studio fornisce la prima prova clinica che la curcumina potrebbe essere usata come una efficace e sicura modalità di trattamento per pazienti con disordini depressivi gravi senza intenzioni suicide o altro disordini psicotici” – Sanmukhani J e colleghi su Phytotherapy Research 2013

E via dicendo.

Si potrebbero scrivere pagine di risultati positivi e di affermazioni favorevoli alla curcumina da parte di ricercatori in tutto il mondo.

Che cosa è successo quindi?

Come mai questo assurdo studio di Nelson che tratta la curcumina come uno dei peggiori imbroglioni ricercati dal FBI, contro centinaia se non migliaia di evidenze scientifiche che dicono il contrario?

Non può essere il frutto di una grave confusione mentale dei suoi autori dopo un rave party.

In realtà la prima parte dello studio, più tecnica e incomprensibile, se uno non è un ricercatore chimico, sottolinea alcune verità importanti e reali, anche se dopo hanno portato fuori strada gli autori.

Vale a dire che Nelson e compagni, prima di partire per la tangente con affermazioni errate, sottolineano un aspetto ben noto nel mondo scientifico: la curcumina ha una cattiva ADME, come dicono in gergo i farmacologi.

Cioè un pessimo Assorbimento, una scarsa Distribuzione (nel nostro organismo), un cattivo Metabolismo ed una rapida Eliminazione.

Tutte caratteristiche che rendono la curcumina un difficile soggetto da studiare, ma anche da far agire nel nostro corpo.

Ed è vero.

Puoi immaginare quanto poco funziona se è presa nella semplice polvere di curcuma dove al massimo arriva ad essercene un 5% e con pochissima voglia di essere digerita dal tuo corpo.

Per questo da tempo gli studiosi sanno che occorre potenziare la curcuma perché aumenti l’assorbimento della curcumina ma anche la durata della sua vita nel nostro corpo. Altrimenti non riusciamo a godere di tutte le proprietà benefiche della curcumina .

Altrimenti hanno ragione Nelson e compari che infatti non prendono in considerazione tutti i risultati positivi ottenuti con curcume potenziate.

Ti ricordi cosa ho scritto sopra?

Ci sono più di 80 studi clinici condotti in modo rigoroso che danno risultati positivi sull’attività benefica della curcumina. E la maggior parte sono con curcuma potenziata! Perché altrimenti dovresti assumerne molto concentrata, a secchi, e col rischio che risulti indigesta.  Per di più, in quest’ultimo modo, c’è sempre il problema poi che viene rapidamente eliminata dal nostro organismo con forte riduzione della sua attività.

Solo una curcuma potenziata può superare le difficoltà di assorbimento e durata in circolo della curcumina facendo liberare tutto il suo potenziale benefico per la tua salute.

Come la curcuma potenziata sviluppata in collaborazione con l’università UCLA della California.

Questa curcuma è in grado infatti di far assorbire 65 volte meglio la curcumina e farla durare nel nostro corpo molto più a lungo.

Ed è l’ingrediente del rimedio naturale biopotenziato che trovi cliccando qui di seguito: https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva

Guarda caso i risultati di questa curcuma sono verificati anche con studi rigorosi in doppio cieco verso placebo e che trovi anche commentati in questo blog.

Alla faccia di Nelson e del suo falso scoop.


(1) Kathryn M. Nelson et al. The Essential Medicinal Chemistry of Curcumin J Med Chem 60(5):1620–1637
Ecco come il pericoloso Paese dei Balocchi dei rimedi naturali vorrebbe trasformarti in un ciuchino e venderti di tutto

Ecco come il pericoloso Paese dei Balocchi dei rimedi naturali vorrebbe trasformarti in un ciuchino e venderti di tutto

Sfoglio lentamente una delle tante riviste che puoi trovare in edicola, dedicate ai rimedi naturali.

La sensazione è quella di entrare in un giardino incantato.

Esclamazioni piene di entusiasmo e promesse rassicuranti invadono i titoli delle pagine.

Passando da un articolo all’altro scopro come “evitare le varici”, “risolvere i reumatismi”, “sciogliere le contratture”, “fortificare le arterie”, “sfiammare tutte le mucose”, fino ad arrivare a “ripulire il sangue” e ad usare un trattamento che addirittura “è meglio degli antibiotici.”

Se poi mi addentro in rubriche più specifiche, trovo anche “gli infallibili rimedi della tradizione…” o “…come guadagnare 10 anni di vita…”

E sotto ogni promessa c’è una pianta, un fiore, un estratto miracoloso.

Gli articoli sono ricchi di dettagli, di foto, di disegni pastello, caldi e invitanti.

Di ogni pianta è tutto bello, tutto utile e ne basta poco: “solo qualche goccia di olio essenziale”, “due o tre foglie in acqua calda”, “una compressina di estratto secco…”

Ti è mai successo di sfogliare riviste così? O leggere articoli on line dal tono sognante e pieni zeppi di promesse allettanti?

La sensazione può anche essere piacevole, ci si sente quasi accarezzati dai petali di alcuni fiori e sfiorati dalle fronde di certi alberi.

Eppure è tutto troppo festoso, promettente, gioioso e rassicurante. Tutto troppo bello. 

Non è solo questione di una certa mia diffidenza all’italiana che teme l’imbroglio dietro a cose così luccicanti e splendenti.

Il problema è che sembra proprio il Paese dei Balocchi dei rimedi naturali.

“Questo paese non somigliava a nessun altro paese del mondo… Nelle strade, un’allegria, un chiasso, uno strillìo da levar di cervello!“ -Pinocchio. 

Anche qui, in questa rivista, è tutta una festa! C’è una distesa allegra di piante che ti urlano gioiose quanto bene ti fanno!

Queste erbe non hanno un’ombra, un problema, un’incertezza, neanche a cercarla.

Vale a dire che i loro benefici sono descritti come infallibili e sicuri. I vantaggi sono sempre certi e inequivocabili. Anche se le quantità da assumere sono spesso imprecise: prendi 2-3 manciate…qualche foglia…3 capsule (senza dire da quanto)…

Tutto molto poetico, ma penso che anche tu, come me, vorresti ricavare qualcosa di utile per la tua salute dalla lettura di certi articoli sui rimedi naturali. E non solamente belle sensazioni.

Allora leggo, ad esempio, che l’olio essenziale di arancio ha un effetto calmante contro i disturbi nervosi e l’insonnia. E giù tutta una serie di vantaggi senza precisare altro.

Tutto molto rassicurante, interessante e…impreciso. Roba da paese dei balocchi.

Nella realtà, invece, dovresti anche poter leggere: bisogna vedere da dove è stato estratto l’olio essenziale. Perché l’attività ansiolitica è stata dimostrata per quello ricavato da foglie e fiori. Mentre addirittura si è visto che l’olio estratto dalla scorza del frutto ancora acerbo, può essere ricco di sinefrina, una sostanza cardio e neurostimolante. Tutt’altro che sedativa!

E questo è solo un esempio.

Che succede dunque?

Succede che il giardino dorato e incantato è un’illusione, come lo era il paese dei balocchi. Mentre là la festa tutto l’anno non era reale, qui, tutte queste piante che sprizzano benefici e vantaggi alla salute sono sommerse da esagerazioni belle e buone o imprecisioni enormi.

Infatti spesso alcuni vantaggi, nella realtà, sono deboli oppure non sono ben dimostrati e verificati dalla scienza. Anche quelli che magari vengono tramandati da lunghi periodi di tradizione.

Ma è così importante il riscontro scientifico? Non basta la tradizione popolare coi suoi anni e anni di utilizzo?

La tradizione va presa in considerazione, e molto. Ma va controllata e verificata da un punto di vista scientifico: per confermare certi benefici, aggiustare un po’ il tiro su altri, o scoprire invece che alcuni proprio non ci sono. Anzi.

Come è capitato col Camedrio. Si usava come dimagrante e depurativo, ma dopo il controllo e il vaglio scientifico, si è dimostrato invece un vero e proprio veleno per il fegato.

Così come sono state trovate sostanze tossiche nella Borragine, Consolida e Farfara.

In fondo è di questo che bisognerebbe parlare: di sostanze presenti nelle piante, non della pianta in generale.

Infatti sono proprio certe sostanze ben precise, chiamate principi attivi, i responsabili dell’azione e del beneficio previsto per una certa pianta.

Ecco uno degli errori più grandi che oggi viene fatto coi rimedi naturali: quello di utilizzare dei prodotti a base di erbe, con quantità di principi attivi inferiori a quelle che hanno dimostrato di avere effetti benefici.

Cioè l’usare prodotti sottodosati.

Nel paese dei balocchi, però, è meglio non parlare di tutto questo.

Perché?

A chi fa comodo pubblicizzare il Paese dei balocchi dei rimedi naturali, così vago e impreciso sui principi attivi?

Come mai riceviamo questo martellamento di informazioni imprecise sui rimedi naturali?

Forse una ragione poco simpatica c’è.

Se ci convinciamo che l’importante è solo la pianta e ciò che conta è che sia scritta nel tal prodotto,  ci possono essere venduti rimedi naturali sottodosati, scadenti, poco precisi nelle quantità. Ma con più margine di guadagno per chi li produce.

Nel paese dei balocchi non conta la precisione delle informazioni e nemmeno la giusta quantità di principi attivi. L’importante è dipingere tutto di bello.

Così vengono tranquillamente venduti rimedi senza quei dosaggi testati positivamente negli studi scientifici.

Un’ultima cosa.

I principi attivi, oltre ad essere in quantità sufficienti, devono anche essere assorbiti nel nostro corpo per poter portare reali benefici. E non è sempre così scontato.

La curcuma, ad esempio, con tutte le sue sostanze, fa veramente fatica ad essere assorbita dal nostro organismo.

Non basta dire: ne prendo un po’, per assicurarsi la sua azione benfica.

Ma soprattutto occorre fare riferimento alla curcumina, come suo principio attivo fondamentale.

Inoltre la curcumina deve essere assorbita in quantità sufficienti, (e così com’è non ce la fa). E rimanere abbastanza tempo nell’organismo per agire.

Ecco perché, proprio riguardo la curcuma, è meglio non accontentarsi di usare un prodotto da Paese dei balocchi, dove magari c’è scritto solo il nome della pianta. O dove la curcumina è poco assorbibile o rimane pochissimo nell’organismo.

Per questo noi abbiamo adottato un sistema naturale di potenziamento dell’assorbimento e della biodisponibilità della curcumina per formulare un prodotto adeguato.

Proprio per poter far arrivare la curcumina in quantità sufficienti in quei punti del corpo dove agisce in maniera salutare. Come si è visto dagli studi effettuati sull’uomo, con dosaggi adeguati.

E così è nato il  prodotto che puoi vedere qua https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva/

Senza le illusioni del Paese dei Balocchi.

Curcuma contro l’invecchiamento: ecco come una curcuma potenziata può contrastare l’invecchiamento cellulare e infonderti vitalità fisica e mentale

Curcuma contro l’invecchiamento: ecco come una curcuma potenziata può contrastare l’invecchiamento cellulare e infonderti vitalità fisica e mentale

Quando si parla di contrastare l’invecchiamento mi viene subito in mente il fitto bombardamento pubblicitario di creme, cremine, cosmetici e trattamenti estetici vari.

Tutti rivendicano in modo più o meno esplicito di possedere il segreto dell’elisir di lunga vita, meglio della piscina del film Cocoon o del ritratto magico di Dorian Gray.

In mezzo a tanti luccichii e promesse allettanti sul tema ringiovanimento, c’è però un argomento che ritorna sempre anche nella cosmesi e ha effettivamente una sua base di verità.

È quello dello stress ossidativo, che potremmo anche chiamare “dell’attacco dei radicali liberi alla nostra giovinezza”

Ecco come lo stress ossidativo dei radicali liberi accelera l’invecchiamento cellulare

Per prima cosa va subito chiarito cos’è veramente lo stress ossidativo.

Non è semplicemente l’azione aggressiva dei radicali liberi che attentano alla tua salute e accelerano il tuo invecchiamento.

Lo stress ossidativo è una situazione di squilibrio che si crea quando gli attacchi ossidativi dei radicali liberi superano di gran lunga la loro eliminazione. È uno sbilanciamento tra produzione ed eliminazione di radicali liberi.

Non sono loro il vero nemico da contrastare. Ma un loro eccesso.

La produzione di radicali liberi nel nostro organismo è normale.

Anzi, in alcuni casi rappresenta anche un fenomeno positivo. Infatti queste molecole molto reattive partecipano anche all’attività difensiva contro i batteri.

Questo è uno dei motivi per cui l’infiammazione (che può essere provocata da batteri) produce radicali liberi: per difesa del nostro organismo.

Quindi il vero problema è

L’ECCESSO di radicali liberi che provoca stress ossidativo e invecchiamento cellulare.

Senza entrare tanto nella chimica del processo, potremmo dire che lo stress ossidativo è un eccesso di reazioni cosiddette di ossidazione provocate da molecole come i radicali liberi che sono altamente reattivi.

Essi cioè hanno una vita  brevissima, reagiscono in fretta e vanno a danneggiare strutture fondamentali come le membrane cellulari, il DNA, le proteine e i mitocondri delle cellule, accelerando l’invecchiamento.

La prima difesa contro l’invecchiamento provocato dai radicali liberi. Ma è sufficiente?

Il nostro organismo possiede delle difese naturali contro l’eccesso di radicali liberi.

Nel nostro corpo produciamo enzimi e altre molecole che svolgono una azione cosiddetta da “spazzini”: neutralizzano l’aggressività nociva dei radicali liberi.

Mangiando alcuni alimenti, poi, introduciamo nel nostro corpo sostanze antiossidanti che possono aiutare a combattere l’eccesso di radicali liberi, come i polifenoli, la vitamina C e la vitamina E.

Non c’è dubbio che un’ alimentazione cosiddetta sana, aiuta a rinforzare le nostre difese contro lo stress ossidativo.

Cibi ricchi di vitamina C ed E, olio di oliva, pesce, tè verde, agrumi, in generale alimenti ricchi di polifenoli sembrano degli ottimi antiossidanti ed è consigliato assumerli costantemente nella dieta.

Tempo fa era stata anche stilata una tabella (ORAC) con l’elenco dei cibi con la maggior capacità antiossidante.

Questa lista è stata però rimessa in discussione perchè sembra molto limitata:

  • Farebbe riferimento solo all’azione contro un tipo di radicali liberi
  • Non dice nulla sulla velocità dell’azione antiossidante. Ed è importante perchè se troppo lenta non serve a niente
  • Fa riferimento a risultati in vitro (in provetta) e non direbbe granché su cosa accade veramente nel nostro organismo

Quanto riesci veramente ad aiutarti con i cibi cosiddetti antiossidanti? Non si sa bene.

Eppure lo stress ossidativo non è una baggianata.

I radicali liberi non sono invenzione delle aziende di cosmetici e la questione non si riduce ad una ruga in più o in meno ma è molto più seria.

La questione seria e sottovalutata dello stress ossidativo nelle malattie.

Il problema dello stress ossidativo è molto più ampio e grave di quello che tu possa credere.

Non provoca solo un precoce invecchiamento cellulare, ma ha anche un concorso di colpa nel far insorgere o complicare numerose malattie.

Negli anni, numerosissimi studi hanno dimostrato che lo stress ossidativo è un anello importantissimo nella catena che provoca moltissime malattie.

  • L’infarto del miocardio crea una marea di radicali liberi e i cardiochirurghi sono stati tra i primi a dare antiossidanti ai propri pazienti perchè hanno notato un miglioramento post operatorio
  • I radicali liberi reagiscono con un’importante molecola, il monossido d’azoto (NO) causando maggiore rigidità dei vasi arteriosi
  • L’aterosclerosi è causata non solo da un eccesso di colesterolo cosiddetto cattivo, ma soprattutto da quanto viene ossidato dai radicali liberi
  • La maggioranza delle complicanze del diabete pare che siano conseguenza dell’azione dei radicali liberi
  • Lo stress ossidativo interviene anche nel decadimento cerebrale
  • Lo stress ossidativo e la sua azione sul DNA, in combinazione con l’effetto antinfiammatorio, è connesso anche con l’insorgenza e lo sviluppo del cancro

E questi sono solo alcuni effetti.

Il concetto importante da capire è che lo stress ossidativo che accelera l’invecchiamento è lo stesso che ci fa ammalare.

Mentre nell’invecchiamento certi fattori sono modesti e più distribuiti, ti puoi ammalare quando uno o più fattori di stress ossidativo intervengono in maniera pesante su uno o più organi.

Antiossidanti: ne hai veramente bisogno?

Come ho accennato prima, il nostro organismo è dotato di sistemi per contrastare i radicali liberi:

  • Enzimi come la superossido dismutassi (SOD), la catalasi, il glutatione perossidasi
  • “Spazzini” idrofili dei radicali liberi come il glutatione, l’ascorbato, l’urato
  • “Spazzini” lipofili dei radicali liberi come i tocoferoli, i flavonoidi, i carotenoidi

Queste difese antiossidanti dell’uomo sono efficaci. Ma non infallibili.

Purtroppo è sempre più facile andare incontro ad uno sbilanciamento dell’equilibrio radicali liberi-antiossidanti a favore dei primi.

Questo perchè fattori esterni come i raggi UV, le sostanze tossiche che ingeriamo o respiriamo, quindi il fumo e lo smog aumentano la produzione di radicali liberi. Per non parlare del cibo di pessima qualità che ci viene sempre più proposto.

Addirittura anche lo stress psichico genera radicali liberi e viceversa.

Se di solito da giovani riusciamo a resistere bene, già dopo i quarant’anni gli eventi ossidanti tendono a prendere il sopravvento.

Per cui l’aiuto di efficaci antiossidanti potrebbe essere veramente importante, soprattutto se il cibo che assumi non è sufficiente a difenderti.

Perchè la curcuma  può aiutarti nella lotta contro l’invecchiamento e le malattie, ma solo se potenziata

Tra i vari antiossidanti naturali che hanno suscitato maggior interesse scientifico c’è proprio la curcuma.

E questo grazie al suo principio attivo, la curcumina.

Senza entrare nello specifico della struttura chimica, bisogna dire che questa sostanza ha diverse caratteristiche biochimiche adatte a combattere i radicali liberi.

Ed infatti nel mondo scientifico è molto conosciuta per l’azione di protezione contro l’ossidazione e il danneggiamento delle membrane cellulari. (1)

Recentemente sono aumentati vertiginosamente sia gli studi che gli entusiasmi nei confronti di questa pianta.

Entusiasmi che però, molto spesso, rischiano subito di raffreddarsi.

Perchè?

Perchè ancora una volta questa azione è stata dimostrata soprattutto…in vitro. Cioè in provetta.

E nell’uomo? (“Huston, abbiamo un problema”)

La curcumina è tanto preziosa quanto difficile da avere nel sangue in quantità sufficienti per godere di tutti i suoi benefici.

Infatti:

  • nella curcuma c’è poca curcumina (2-5%);
  • la curcumina è poi poco assorbita dal nostro organismo,
  • e velocemente eliminata dai nostri enzimi.

Insomma la curcuma così com’è fa solo il solletico ai radicali liberi.

Cosa succede invece se si riesce realmente a potenziare l’assorbimento di una quantità sufficiente di curcumina?

E cosa succede se si riesce anche a rallentarne la trasformazione da parte dei nostri enzimi e quindi l’eliminazione?

Strategie “casalinghe” come l’uso di grassi o il pepe assieme alla curcuma, se da una parte migliorano un po’ l’assorbimento, dall’altro fanno poco o niente sulla rapida trasformazione ed eliminazione che la curcumina continua a subire.

Il pepe, poi, lo ricordo, è un arma a doppio taglio.

In un certo senso mette fuori uso alcune barriere enzimatiche dell’intestino, che sono lì apposta per non farci assorbire sostanze nocive.

In questo modo il pepe potenzia sì l’assorbimento della curcuma, ma anche di qualunque cosa abbiamo nell’intestino comprese le tossine.

Inoltre interferisce con moltissimi farmaci aumentando la loro durata e l’accumulo nel sangue. Con conseguenze che possono essere molto pericolose.

Esiste invece un potenziamento efficace e sicuro della curcuma trovato da un’equipe di scienziati dell’università UCLA di Los Angeles.

È dovuto ad una speciale miscela naturale, la cui ricetta ha richiesto parecchi anni di studi e sperimentazioni.

Questa miscela naturale riveste le particelle di curcumina e permette loro di

  • essere ben assorbite,
  • durare di più (basta una sola somministrazione giornaliera!)
  • e di agire bene nell’uomo con risultati dimostrati da studi scientifici.

L’azione antiossidante ad esempio è stata rilevata anche su soggetti sani in cui questa speciale curcuma potenziata ha dato i seguenti risultati (2):

  • Aumento dell’enzima antiossidante interno catalasi: +72%
  • Aumento dell’importante ossido d’azoto (NO) che solitamente viene “catturato e sottratto” dai radicali liberi: + 37%
  • Aumento dello stato antiossidante generale: + 24%

Ripeto: nell’uomo, non in provetta.

E poiché l’effetto antiossidante (e antinfiammatorio) di questa sostanza così potenziata è arrivato fino al cervello si sono riscontrati (3) anche benefici in termini di:

  • Aumento di alcune performance mentali già dopo un’ora dalla prima somministrazione in persone con età media 67 anni
  • Miglioramento delle funzioni cognitive come memoria di lavoro e concentrazione dopo un mese di utilizzo

Queste persone, dopo trenta giorni di questa curcuma potenziata (400mg al giorno), hanno manifestato una miglior vivacità mentale ma anche fisica. Cioè riduzione del senso di fatica, aumento del sentimento di calma e della resistenza verso lo stress esterno (3)

Se uniamo questo effetto a quello antinfiammatorio della curcuma, vedi bene che hai a disposizione una sostanza naturale molto preziosa.

È in grado infatti di agire contemporaneamente su due dei fattori più importanti legati ad una buona salute, al rallentamento dell’invecchiamento e alla difesa contro molte malattie.

Ecco perchè poi la curcuma ha dimostrato moltissimi benefici.

C’è solo quel grosso problema da superare ogni volta, affinché questi benefici non rimangano solo in provetta o in cavie animali: riuscire a potenziare veramente la curcuma, anzi, la curcumina. Come sono riusciti a fare quegli scienziati americani.

Ecco perchè ho scelto proprio questa curcuma così potenziata come ingrediente principale di un nostro prodotto naturale.

Un prodotto cioè che possa permetterti di far arrivare sufficiente curcumina nel sangue e mantenerla abbastanza a lungo da agire. Anche con un’unica somministrazione.

Sto parlando del rimedio naturale biopotenziato che trovi qua => https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva


(1) Menon VP et al. Antioxidant and anti-inflammatory properties of curcumin, Adv Exp Med Biol. 2007;595:105-25

(2) Di Silvestro RA, Joseph E, Zhao S, Bomser J. Diverse effects of a low dose supplement of lipidated curcumin in healthy middle aged people. Nutr J. 2012 Sep 26;11:79

(3) Katherine HM Cox e al. Investigation of the effects of solid lipid curcumin on cognition and mood in a healthy older population Journal of Psychopharmacology 2015 May; 29(5):642-51.

Curcuma e cervello: ecco il segreto per scatenare una pioggia di effetti neuroprotettivi da parte di questa pianta.

Curcuma e cervello: ecco il segreto per scatenare una pioggia di effetti neuroprotettivi da parte di questa pianta.

È stata una delle ultime novità sulla curcuma.

Improvvisamente, qualche anno fa, si è cominciato a parlare di benefici al cervello, neuroprotezione, sostegno delle funzioni cognitive…addirittura un aiuto per l’Alzheimer!

Subito è scoppiata una grande euforia, amplificata dai cacciatori senza scrupoli di scoop sui rimedi naturali, che hanno fatto rimbalzare queste novità, senza i dovuti approfondimenti.

In men che non si dica, infatti, diverse riviste e siti internet si sono buttati a corpo morto sulle notizie degli effetti benefici al cervello da parte della curcuma.

E le hanno maneggiate con la delicatezza di un rinoceronte e con la stessa competenza che un bambino ha di meccanica quantistica.

Hanno cioè stravolto tutto il discorso e non hanno colto la vera scoperta:

si può far arrivare una cascata di benefici da parte della curcuma fino al cervello, MA SOLO se si utilizza una trovata ingegnosa che supera il grosso limite della curcuma.

Quale limite? Quale trovata ingegnosa?

Te ne parlerò tra poco, ma prima andiamo con ordine.

Ecco gli obiettivi da raggiungere per prenderti cura del tuo cervello

Grazie alle odierne conoscenze sulle malattie neurodegenerative, gli scienziati hanno individuato 3 obiettivi da centrare per proteggere la salute del cervello nell’invecchiamento. E per fornire un’efficace neuroprotezione.

E sono:

  1. riduzione del danno provocato dai radicali liberi;
  2. riduzione dell’infiammazione dovuta a predisposizione genetica o stress correlato all’età;
  3. regolazione degli accumuli di proteine e lipidi (grassi) come conseguenza dell’invecchiamento, dei radicali liberi e dell’infiammazione.

E la curcuma in che modo può centrare questi obiettivi?

Prendiamo in considerazione il suo principio più attivo: la curcumina. E vediamo come si comporta in relazione ai 3 punti:

  1. la curcumina è un potente antiossidante: contrasta molto bene i radicali liberi, circa 300 volte meglio della vitamina E;
  2. la curcumina funziona molto bene contro l’infiammazione agendo contemporaneamente su più livelli (Vedi questo articolo);
  3. anche a basse concentrazioni la curcumina sembra contrastare e disgregare l’accumulo di proteine beta amiloidi: esse sono un indicatore dell’invecchiamento del cervello e sono legate alla malattia dell’Alzheimer.

Proprio l’ultimo punto, il n. 3, sarebbe una scoperta recente, dovuta a diversi studi che indagano gli effetti della curcuma sul cervello. Il tutto grazie proprio alla curcumina, che avrebbe dimostrato addirittura benefici antidepressivi.

Queste notizie sono finite velocemente in pasto ai mass-media. Ecco alcuni titoli:

“Curcuma, la tua alleata per avere neuroni sempre giovani” 

“Cervello protetto con le proprietà della curcuma” 

“Curcuma, nuovo alleato contro l’Alzheimer!”

 E poi l’immancabile articolo che termina quasi sempre con i consigli su come ottenere pietanze succulente a base di curcuma. O come prepararsi beveroni giallognoli che ti assicurerebbero tutti i benefici, anche cerebrali, della curcuma.

È veramente così?

 Non proprio. Si sono dimenticati di raccontarti una cosa, la più importante di tutte: c’è un enorme inghippo che riguarda l’ambito curcuma e cervello!

Ecco il grosso limite della curcumina che sembra oscurare tutti i suoi benefici neuroprotettivi

Non ci sono solo belle notizie su curcuma e cervello.

È vero che centinaia di studi che parlano degli effetti neuroprotettivi della curcumina sono presenti in letteratura scientifica.

Ma sono stati quasi tutti effettuati su animali o in colture cellulari (in provetta) e in dosi di curcumina impossibili per un uso umano.

Inoltre esistono studi sull’uomo (vd. ad es. Baum e al. 2008; Ringman et al. 2012) dove la curcuma non ha dato benefici cognitivi. (Era studiata su malati di Alzheimer)

Ma allora la curcuma funziona o no sul cervello?

Ancora una volta entra in campo un grosso limite della curcumina, di cui parlano ormai tutti gli studiosi: lo scarso assorbimento.

La maggior parte della curcumina che mangi, infatti, non viene assimilata e non entra nel sangue.

Ma lo scarso assorbimento non è l’unico motivo per cui non se ne trova granché in circolo una volta mangiata.

Infatti il vero grosso problema è che assumendo curcuma, anche ad alte concentrazioni di curcumina, anche dall’assorbimento potenziato, si continua a trovare pochissima curcumina “libera” nel sangue.

E cosa sarebbe questa curcumina “libera”?

È la curcumina che rimane inalterata, senza trasformazioni chimiche da parte di enzimi che la modificano.

Infatti, anche aumentando la quantità di circumina assimilata, essa viene quasi tutta trasformata in suoi derivati (detti glucoronati o solfonati) facilmente e rapidamente eliminati.

E che tra l’altro faticano tantissimo ad arrivare al cervello.

Invece è proprio la curcumina “libera”, cioè non trasformata, che può giungere facilmente nella zona cerebrale e agire portando tutti i suoi benefici.

A questo punto i vantaggi evidenti della curcuma al cervello, sembrano limitati solo ai test sugli animali o agli esperimenti in provette su colture cellulari.

Altro che curcuma alleata del tuo cervello!

La trovata ingegnosa per scatenare gli effetti positivi della curcuma sul cervello

Alcuni studiosi dell’Università della California, però, non si sono arresi e, dopo qualche centinaia di tentativi andati a vuoto, sono riusciti ad escogitare una nuova tecnologia naturale per ottenere abbastanza curcumina libera nel sangue.

È una speciale miscela naturale in grado di potenziare la curcuma.

Essa ricopre e protegge le particelle di curcumina, permettendole di arrivare “libera” nel sangue in quantità sufficienti da agire bene anche nel cervello.

Perfino utilizzando basse quantità di curcumina.

Nello studio di Di Silvestro (1) i soggetti che hanno assunto per 30 giorni questa speciale curcuma potenziata, hanno avuto infatti una significativa riduzione delle proteine beta amiloidi (-8%), quelle che, ricordo, sono collegate all’invecchiamento del cervello e, soprattutto, all’Alzheimer.

Una cascata di effetti positivi con la curcuma potenziata dai neuroscienziati dell’Università della California

In maniera piacevolmente sorprendente, l’effetto sulle proteine beta amiloidi non è stato l’unico beneficio della curcumina “libera.”

L’essere riusciti a far arrivare la curcumina “libera” in quantità sufficienti nel sangue, ha portato ad avere una cascata di effetti positivi già dopo 30 giorni.

Tutti documentati da analisi di laboratorio.

Vale a dire:

  • -14% di trigliceridi (strettamente collegati con i livelli di proteina beta amiloide)
  • -11% di proteina C reattiva: un segnale dell’infiammazione
  • +37% di ossido d’azoto (NO) molecola collegata ad un miglioramento della pressione sanguigna
  • -14% di sICAM-1: una molecola legata all’aterosclerosi
  • -54%  di amilasi salivare legata allo stress e all’ansietà
  • +72% di catalasi: un enzima antiossidante che contrasta i radicali liberi

Insomma una vera e propria pioggia di effetti neuroprotettivi.

L’altro aspetto interessante è che i soggetti di questo studio erano tutte persone sane.

Perciò sono risultati che suggeriscono veramente la possibilità di intervenire di fatto nel sostenere e proteggere la salute, anche del cervello, prima che si scatenino le malattie.

Infatti un altro studio condotto con questa curcuma potenziata su soggetti sani (di cui abbiamo parlato in questo articolo) ha dimostrato un miglioramento delle funzioni cognitive con aumento di:

  • memoria di lavoro;
  • concentrazione;
  • forza generale e calma

La semplice polvere di curcuma alimentare non riesce ad ottenere questi risultati: contiene al massimo un 5% di curcumina, tra l’altro pochissimo assorbita e dalla scarsissima biodisponibilità.

Anche  gli estratti di curcumina concentrata o potenziata nell’assorbimento con grassi o con pepe (che tra l’altro aumenta l’assorbimento non solo della curcuma ma anche di tossine o altre sostanze nocive presenti nell’intestino) non riescono ad aumentare in modo utile la concentrazione di curcumina “libera” nel sangue.

Finora solo quella curcuma potenziata grazie all’ingegno e alla tecnologia naturale, messa a punto da neuroscienziati dell’Università della California, è riuscita ad avere questi risultati su persone sane.

Una vera pioggia di effetti neuroprotettivi.

E non solo su animali o colture cellulari, ma sull’uomo.

Se vuoi avere la possibilità di godere dei benefici di questa curcuma così potenziata, la puoi avere col rimedio naturale biopotenziato che trovi qua: https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva


(1) Di Silvestro RA, Joseph E, Zhao S, Bomser J. Diverse effects of a low dose supplement of lipidated curcumin in healthy middle aged people. Nutr J. 2012 Sep 26;11:79
La battaglia della curcuma contro il fattore NF-kB: ecco come la curcuma agisce contro l’infiammazione e come tu puoi godere di questo beneficio senza cadere nella trappola della curcuma alimentare.

La battaglia della curcuma contro il fattore NF-kB: ecco come la curcuma agisce contro l’infiammazione e come tu puoi godere di questo beneficio senza cadere nella trappola della curcuma alimentare.

“Sì, vabbè e dopo?”

Questa è stata la mia reazione un po’ scettica la prima volta che avevo letto l’elenco dei benefici della curcuma.

Vale a dire una sfilza di effetti salutari cha vanno dall’ambito gastrointestinale a quello delle articolazioni e dei muscoli; dal sistema immunitario, allo stress ossidativo…

Allora lavoravo per un’azienda farmaceutica e non conoscevo bene i rimedi naturali e la fitoterapia.

Perciò tutte le volte che leggevo troppi vantaggi, io, abituato com’ero a studiare le azioni più limitate e circoscritte dei farmaci di sintesi, storcevo il naso.

Non sapevo ancora che per le piante officinali le cose vanno spessissimo così: funzionano debolmente su una determinata via d’azione, ma in compenso agiscono su più vie, tanto che l’effetto finale risulta una sommatoria di tanti effetti. Per cui è normale trovare un elenco di benefici.

Per la curcuma la cosa rimane evidente anche se consideri solo la sua azione antinfiammatoria.

Infatti, studiando questo effetto ad opera del suo principio più attivo, la curcumina, sono arrivato a contare quasi 30 vie infiammatorie su cui agisce questa pianta prodigiosa. Cioè quasi 30 tipi di molecole infiammatorie contro cui lotta la curcumina nel nostro organismo.

C’è però un protagonista che entra quasi sempre in campo quando si seguono questi meccanismi infiammatori. È una molecola presente nel nostro organismo e che scatena la maggior parte delle altre molecole infiammatorie. E, guarda caso, è uno dei bersagli preferiti della curcumina:

Il cosiddetto fattore NF-kB

Il fattore NF-kB è una proteina molto particolare. Solitamente si trova nelle cellule legato ad un’ulteriore proteina (un inibitore) che lo tiene buono, inattivo, tranquillo.

Capita però che sotto particolari stimoli esterni, dati ad esempio da infezioni, traumi, cattiva alimentazione, esagerata attività fisica, obesità addominale, il fattore NF-kB riesce a liberarsi e si attiva.

Cosa combina?

Funziona da regolatore della trascrizione del DNA. Cioè è come una specie di interruttore.

Quando è “acceso” da quegli stimoli esterni, scatena tutta una serie di reazioni che cominciano da alcune sequenze di DNA e portano alla produzione di proteine infiammatorie e radicali liberi.

Insomma è il principale attivatore dei meccanismi infiammatori che possono interessare i muscoli, i tendini, le articolazioni, ma anche i vari organi interni.

La curcumina, impedendo l’attivazione del fattore NF-kB, interviene contro una miriade di processi infiammatori.

Ecco perchè può aiutare ad esempio contro i dolori muscolari e articolari o contro i meccanismi di formazione dei radicali liberi.

Ecco perchè può aiutare ad esempio contro l’infiammazione al fegato (steatoepatite) e contro l’infiammazione di base provocata dal grasso in eccesso o da una alimentazione poco salutare.

A quanto pare, questo fattore NF-kB viene “risvegliato” e “acceso” anche nelle cellule tumorali quando vengono attaccate dai farmaci antitumorali.

In questo caso il fattore NF-kB aiuta queste cellule maligne a produrre proteine che ne aumentano la sopravvivenza e la resistenza ai farmaci.

Ecco l’importanza della curcumina che, andando a bloccare questo fattore NF-kB, renderebbe i tessuti tumorali più sensibili ai farmaci.

Questi ultimi effetti della curcuma sono un punto di partenza per un importante filone di ricerca. Quello che studia la curcuma in abbinamento alle moderne terapie antitumorali per ridurre gli effetti collaterali dei farmaci anticancro e potenziarne l’azione sul tumore.

Il grosso problema della curcuma alimentare.

Gli effetti della curcumina sul fattore NF-kB sono però contrastati da un grosso problema.

Ancora una volta, infatti, gli studi mostrano un’ enorme difficoltà della curcuma nell’essere assimilata.

Anche in grandi quantità, nei limiti della tollerabilità, le concentrazioni nel sangue di curcumina rimangono estremamente basse se non si potenzia la curcuma. Se non si riesce a far assimilare abbastanza curcumina e a mantenerla integra nel sangue per un tempo sufficiente, non si riesce a farla agire contro il fattore NF-kB.

 

Ecco perchè moltissimi articoli che trovi in giro sulla curcuma sono fuorvianti e ingannevoli. Perchè ti snocciolano tutto l’elenco corposo delle proprietà benefiche della curcuma ma ti promettono che potrai goderne semplicemente portandola in tavola come condimento.

 

Mettine un pizzico di qua, usala sul pesce, mettila nel pollo e giù una serie di ricette culinarie. Molte sono anche interessanti e decisamente da provare, certamente.

Ma così stai sicuro che non ottieni tutti gli effetti benefici elencati nell’articolo che ti presenta la ricetta.

Il motivo è sempre quello: questa spezia ha il grandissimo limite di venir assorbita pochissimo. La sua principale sostanza attiva, la curcumina, non solo fatica ad essere assimilata, ma quel poco che entra in circolo, viene rapidamente trasformata in altre sostanze. E queste ultime sono meno o per nulla attive rispetto alla curcumina.

Nella curcuma alimentare poi trovi al massimo un 5% di curcumina.

Quindi non è vero che quella spolverata di curcuma ti permette di combattere l’azione del fattore NF-kB.

Lo so che spesso ti suggeriscono di aumentarne l’assorbimento con l’aggiunta del pepe.

Certo, aiuta la curcumina a venire assorbita un po’ di più, però aiuta anche tutte le sostanze presenti nell’intestino ad essere assorbite di più. Pure quelle tossiche e nocive.

Il pepe infatti aumenta la permeabilità intestinale e fa passare di tutto.

Bisogna sempre chiedersi come mai di certi effetti nel nostro organismo!

Inoltre gli studi scientifici mostrano che anche gli estratti secchi di curcuma concentrati in curcumina (fino al 95%) fanno fatica a dare risultati senza un potenziamento.

Se vuoi riuscire a far entrare in circolo abbastanza curcumina per farla agire contro il fattore NF-kB, hai bisogno di potenziarla seriamente. Vale a dire, ad esempio, con un rivestimento naturale che non solo aumenta il suo assorbimento, ma la fa durare, nel sangue, il tempo sufficiente perchè agisca. (Cosa che il pepe non fa)

Ed è proprio quello che si ottiene da una speciale miscela naturale di rivestimento, che è stata trovata e testata da alcuni scienziati dell’università della California (UCLA) dopo 10 anni di ricerca.

Hanno visto che non bastava mescolare la curcuma con dei grassi qualsiasi o col latte. E non bastava certamente usare la curcuma come condimento. Ma occorreva una speciale miscela naturale che coprisse le particelle di curcumina migliorando la sua biodisponibilità nel nostro organismo. Ne hanno trovata una con questi specifici effetti:

  • Assorbimento della curcumina aumentato di almeno 65 volte
  • Maggiore durata in circolo di curcumina libera, cioè non trasformata in sostanze inattive
  • Diventa sufficiente anche una sola somministrazione giornaliera (contro le due o più di altre curcumine)

Ecco perchè questa particolare curcuma potenziata è diventata l’ingrediente principale di un integratore naturale biopotenziato. Cioè col dosaggio corretto di curcuma potenziata e in speciali compresse pensate per concentrare e proteggere dalle alterazioni l’ingrediente principale.

In questo modo puoi sfruttare l’azione potenziata della curcumina contro il fattore NF-kB e contro tutti i meccanismi infiammatori che scatena.

Se vuoi vedere o acquistare questo prodotto a base di curcuma potenziata, ti basta andare qui => https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva

Ecco come una curcuma potenziata può aumentare le performance mentali in sole 4 settimane riuscendo dove altre curcume hanno fallito.

Ecco come una curcuma potenziata può aumentare le performance mentali in sole 4 settimane riuscendo dove altre curcume hanno fallito.

limitless-curcuma“Una pillola al mattino e quello che potevo fare non aveva limiti. 

Imparai a suonare il piano in 3 giorni. La matematica diventò utile e divertente (nel vincere al gioco). Ascoltavo parlare una lingua e la parlavo subito anch’io…

Era fantastico!

…all’improvviso sapevo tutto su tutto!…Il cervello mi inondava di informazioni. Tutto quello che avevo letto, sentito, visto era ben organizzato e disponibile. 

Eccolo qua. Serviti pure.”

Sono le parole pronunciate da Eddie Morra nel film Limitless (senza limiti) dopo aver preso una pillola di un farmaco sperimentale.

In questo film avvincente, che ti consiglio di guardare, se non l’hai ancora fatto, Eddie è uno spiantato scrittore.

In preda ad un blocco creativo, non riesce nemmeno a cominciare il nuovo libro che ha in programma.

Per di più vive nel completo disordine in un appartamento incasinatissimo.

La fidanzata poi lo molla dopo che anni prima sua  moglie gli aveva dato, a sua volta, il benservito.

Insomma una situazione disastrosa.

Ma quella pillola che un giorno il suo ex cognato gli aveva fatto provare, lo aveva incredibilmente trasformato. Improvvisamente i circuiti cerebrali sembravano essersi moltiplicati ed Eddie riusciva ad usare tutto il cervello.

Le prestazioni erano brillantemente geniali e la capacità di apprendimento, di memoria e di gestione delle informazioni, stupefacente.

A te che segui rapito la trama del film, viene proprio voglia di poter avere una mente brillante come la sua e di ottenere il successo che ha sul lavoro, nei rapporti con le altre persone, nel trovare una soluzione rapida a tutto. Anche al guadagnare velocemente tanti soldi (e in modo onesto)

Ma cosa c’entra la curcuma con tutto questo? È forse lei l’ingrediente segreto di questa pillola di cui parlano nel film?

No, magari!

La curcuma, nonostante tutte le notevoli proprietà salutistiche che ha, non arriva a tanto. Ma è pur vero che c’entra anche lei con un certo miglioramento delle performance del cervello.

Infatti il film, per associazione mentale, mi è venuto subito in mente quando ho cominciato a studiare un lavoro scientifico su questo particolare effetto della curcuma.

Vale a dire sulla sua capacità di influenzare positivamente le funzioni cognitive e l’umore in persone sane.

Un sorprendente studio scientifico, ma solo con una speciale curcuma potenziata. 

Ricordo ancora quando ho preso in mano il lavoro scientifico la prima volta, mentre nella mente mi comparivano alcune immagini del film.

Mi rivedo mentre scorro le prime righe dello studio e intanto penso:

“Vuoi vedere che basta usare la curcuma come condimento o tutt’al più come generico integratore alimentare per avere degli effetti positivi sul cervello?”

In realtà, proseguendo nella lettura dello studio, mi accorgo che purtroppo non è affatto così.

Gli autori del lavoro scientifico mi ricordano subito che il vero protagonista positivo degli effetti benefici della curcuma è la curcumina.

E nel rizoma (fusto sotterraneo) della pianta così com’è, ce n’è al massimo un 6-7%. Troppo poca per avere effetti reali sull’uomo.

“Occorre utilizzare una curcuma concentrata in curcumina come integratore naturale” – penso allora.

Ma nemmeno questo basta, afferma lo studio.

Perchè la curcumina viene scarsamente assorbita dal nostro corpo.

“Perfetto. Allora devo semplicemente potenziare l’assorbimento della curcumina. Magari col pepe, coi grassi o con qualsiasi altro sistema che aumenti la sua assimilazione. Ce ne sono in giro di sistemi.”

Ancora una volta però lo studio mi smentisce.

Perchè la curcumina che viene fatta assorbire, subisce comunque una veloce trasformazione nell’intestino e nel fegato. Viene cioè modificata in altre sostanze, che sono meno attive o per nulla, e facilmente eliminate nelle urine.

Inoltre sembra proprio che questa curcumina, quando è così trasformata, non riesca ad arrivare al cervello per svolgere la sua azione benefica anche lì.

Perché quindi la curcumina abbia efficacia nel dare miglioramenti cognitivi, occorre prepararla in maniera tale da, non solo aumentare il suo assorbimento. Ma anche da proteggerla dalle veloci trasformazioni che subisce nel sangue.

Bisogna trovare un sistema per mantenerla inalterata nel nostro organismo il più a lungo possibile.

Prima del lavoro scientifico che stavo leggendo, vari altri studi promettevano bene sulla possibilità della curcumina di combattere il declino cognitivo legato all’avanzare dell’età. Ma sull’uomo ancora nessun risultato convincente.

Quello che avevo in mano, infatti, diceva di essere il primo lavoro scientifico che lo dimostrava di fatto sulle persone. Quindi non in provetta, o in cavie di laboratorio.

Ma come erano riusciti a fare assorbire meglio la curcumina  e contemporaneamente anche a mantenerla inalterata nel sangue? Come erano riusciti, cioè, a preparare una curcuma potenziata in questo modo?

Un gruppo di ricercatori, in collaborazione con neuroscienziati dell’università UCLA delle California, avevano trovato un sistema per rivestire particelle microscopiche di curcuma con una speciale miscela lipidica.

Questo “cappotto” naturale permette alla curcumina, non solo di venir assorbita almeno 65 volte di più della curcuma senza rivestimento. Ma anche di mantenersi inalterata nel sangue per un tempo sufficiente da arrivare nel cervello e migliorare le sue funzioni.

I benefici di questa curcuma potenziata, sulle capacità cognitive

Quindi cosa ha dimostrato concretamente questa curcuma potenziata in questo modo, secondo lo studio?(1)

Dopo 4 settimane le persone (67 anni età media) che l’avevano presa hanno avuto:

Miglioramento delle funzioni cognitive con un aumento dell’attenzione e della concentrazione

•Miglioramento della memoria di lavoro con una crescita della capacità di trattenere ed elaborare informazioni nella mente.

•Miglioramento della stanchezza generale con riduzione del senso di fatica.

•Miglioramento del sentimento di calma con aumento della resistenza verso lo stress esterno.

Sembra che la curcumina  abbia questi effetti non solo per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Ma anche perchè aumenta i livelli di neurotrasmettitori come dopamina e serotonina, coinvolti in questi miglioramenti.

E il tutto con un’unica somministrazione giornaliera di appena 400mg di questa speciale curcuma.

Mentre di solito questa spezia, quando non è una curcuma potenziata in questo modo, la devi prendere almeno due volte al giorno, dalle indicazioni che trovi sui prodotti.

Ma c’è di più. Già dopo un’ora dalla prima somministrazione di questa curcumina, gli studiosi hanno rilevato un significativo aumento delle performance relative al mantenimento dell’attenzione e alla memoria di lavoro.

Lo studio è stato condotto in modo molto rigoroso e ben fatto da un punto di vista scientifico (Era randomizzato, in doppio ceco e confrontato col placebo).(1)

E ha avuto dei risultati così entusiasmanti che nel 2015 ha ricevuto anche un prestigioso riconoscimento al Nutraingredients Award, a Ginevra.

In questa manifestazione  che premia ogni anno le reali innovazioni nell’ambito dell’alimentazione salutistica, degli integratori e della nutrizione, questo lavoro scientifico ha vinto il primo premio come “Ricerca universitaria dell’anno”.

Ok, non è la pillola di Limitless.

Non ti fa dire come nel film: “Improvvisamente so tutto di tutto. Il mio cervello è un fiume in piena!”

Ma quella era solo finzione cinematografica.

Questa curcuma potenziata invece, con i suoi effetti benefici che ti ho descritto sul cervello, è invece reale e scientificamente testata.

E se vuoi dare anche a te la possibilità di aiutare la tua mente a mantenersi giovane; e se vuoi un corpo che sfrutta tutte le potenzialità della curcuma per contrastare l’infiammazione, lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare, puoi prendere in considerazione questa curcumina potenziata.

Che è diventata l’ingrediente principale del rimedio naturale biopotenziato che trovi qua => http://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva

P.S. Se nello studio era usata a 400mg al giorno, nel rimedio naturale biopotenziato la trovi addirittura a 600mg! Quindi 1,5 volte la quantità che ha funzionato nello studio. E questo sia per poterti assicurare una maggiore azione, sia poter soddisfare anche chi pesa oltre 100kg e ha bisogno di una maggiore quantità come dosaggio minimo efficace.


(1)Katherine HM Cox e al. Investigation of the effects of solid lipid curcumin on cognition and mood in a healthy older population Journal of Psychopharmacology 2015 May; 29(5):642-51.