Sono le 9 di sera passate.

Mio figlio ha finito l’allenamento di calcio più di mezz’ora fa e finalmente compare, pacifico, all’uscita degli spogliatoi.

Tra schiamazzi e risate è riuscito a farsi la doccia addirittura senza dimenticare niente sulle panche.

Un vero miracolo, questa volta.

Ma, da adolescente splendido e incosciente, è comunque pronto ad affrontare la gelida umidità della notte, che lo separa dalla macchina, coi capelli ancora bagnati.

E senza niente in testa.

Se lo vedesse sua mamma adesso lo incenerirebbe in un secondo.

Io invece sospiro rassegnato e gli consiglio per la 423esima volta di coprirsi la testa almeno col cappuccio o con lo scalda-collo.

Anche perchè lui non lo sa ma il dopo-allenamento è un momento drammatico per le difese immunitarie, al di là dei capelli bagnati o meno.

L’ho sperimentato anch’io andando a correre.

Se fai sport anche tu o se hai qualche sportivo in casa, prova a farci caso.

È scientificamente dimostrato che dopo un intenso sforzo fisico le difese immunitarie crollano e finiscono sotto i tacchi.

L’esercizio intenso è in grado di indebolire e sbriciolare le tue difese fino a 24 ore dopo.

E tu sei particolarmente vulnerabile soprattutto nelle 2-6 ore successive all’allenamento o alla gara che hai appena finito.

Capisci cosa succede?

Magari corri o fai attività fisica anche per irrobustire il tuo fisico contro i malanni (ed è così).

Ma ti freghi la salute in quelle delicatissime ore dopo l’allenamento, in cui si è più fragili.

Da analisi cliniche è stato visto che l’intenso sforzo fisico provoca una riduzione dell’immunità delle mucose.

E per di più causa un’alterazione delle cellule del sistema immunitario innato nelle ore successive.

Praticamente si apre una breccia attraverso cui raffreddore, tosse e mal di gola possono insinuarsi facilmente.

Basta un folata di vento un po’ più gelido per sentirti presto incendiare la gola.

Basta un piccolo sbalzo di temperatura per svegliarti il giorno dopo col naso intasato e la testa pesante.

Di per sé niente di grave.

Ma la situazione è molto fastidiosa e spesso fa presto ad evolvere in qualcosa di peggio come sinusite o bronchite.

Inoltre questi acciacchi vanno dritti a disturbare i successivi allenamenti:

te li appesantiscono, ti impediscono di farli come vorresti e ti tolgono anche la voglia di continuarli.

Oppure queste infezioni alle alte vie respiratorie ti inchiodano in casa e ti impediscono proprio di uscire ed allenarti, per un po’ di tempo.

Se fai delle gare, poi, ti fanno saltare anche quelle.

A questo punto puoi affidarti ai rimedi della nonna, mangiare miele come un orso e bere litri di spremute d’arancio. Oppure ti puoi affidare a qualche prodotto naturale che reclamizzano in tv o sui giornali.

Ma quanto veramente ti aiutano?

Certo, non sarebbe male se avessero testato qualche rimedio naturale anche per queste particolari emergenze dello sportivo! Invece ti propongono sempre prodotti sospinti da spot pubblicitari, vaghe promesse e sorrisi ammiccanti di attori che li sponsorizzano.

Vuoi qualcosa di più di uno slogan di parte o del consiglio di un’amica?

Vuoi un ingrediente naturale testato anche per queste situazioni particolari legate allo sport?

Allora devi sapere che nel 2012 è uscito uno studio molto interessante sul British Journal of Niutrition (1).

L’obiettivo era quello di vedere se un promettente ingrediente naturale riusciva, analisi mediche alla mano, a contenere questo crollo delle difese immunitarie dopo l’esercizio fisico.

E l’ingrediente che hanno studiato è il beta glucano potenziato estratto dal lievito di birra.

È un carboidrato ben conosciuto nel mondo scientifico. Ha un’ottima potenzialità, solo che spesso la sua azione è ostacolata e frenata da altre sostanze a cui è legato.

Qaundo lo potenzi, invece, puoi liberarlo da questi ostacoli e renderlo più attivo del solito.

Ecco perchè è stato deciso di testarlo in questo studio.

60 erano le persone valutate.

Hanno preso questo ingrediente potenziato e hanno svolto un intenso esercizio in bicicletta

E poi, dopo diversi giorni, hanno rifatto l’esercizio prendendo un placebo (una compressa con niente di attivo dentro).

Non sapevano mai cosa stavano assumendo, se il placebo o il rimedio naturale

Dopo aver fatto le analisi di laboratorio, il betaglucano potenziato, rispetto al placebo, aveva dimostrato di mantenere in circolo un maggior numero di globuli bianchi (monociti). Quindi le difese immunitarie, col betaglucano, avevano tenuto molto meglio!

Ma i risultati non finivano qua.

Infatti il sistema immunitario dei partecipanti allo studio è stato anche stimolato con una sostanza  derivata da un batterio.

È un metodo utilizzato per mimare un’attacco infettivo e valutare la reazione delle nostre difese.

Quando i soggetti avevano preso il betaglucano potenziato, si notava un netto miglioramento della risposta immunitaria. Il betaglucano, cioè, impediva che avvenisse quel pericoloso crollo delle difese. 

Analisi mediche alla mano.

I ricercatori che hanno condotto questo studio, però, non furono sorpresi più di tanto.

Perchè andava a confermare altri due studi, uno del 2009 (2) e uno del 2013 (3).

In questi lavori, il betaglucano potenziato è stato dato ad alcuni atleti dopo la maratona di Carlsbad e quella di Austin.

Nel primo studio questo ingrediente naturale è riuscito e ridurre del 40% i sintomi di infezioni negli atleti. Nel secondo ha diminuito del 67% il numero di episodi legati ad infezioni alle alte vie respiratorie.

I maratoneti, grazie al betaglucano, hanno anche ridotto il senso di fatica e aumentato il vigore fisico.

Un bel risultato che può evitarti parecchie seccature.

Pensa quanto fa infuriare il fatto che ti alleni per essere più in forma e poi incappi in un potente raffreddore che ti schianta.

Non riesci più a far sport con la continuità che volevi e calano le tue performance

Per non parlare del fatto che, se stai male, ne va di mezzo anche il tuo lavoro e le altre attività quotidiane.

Se allora vuoi correre ai ripari e non ti accontenti di spot pubblicitari per irrobustire le tue difese, puoi utilizzare lo stesso betaglucano potenziato di questi studi.

Lo trovi qua =>https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva/


(1) K. C. Carpenter e al. British Journal of Nutrition (2013), 109, 478–486
2) McFarlin e al. Journal of Dietary Supplements,2013 10 (3): 171-183.
(3) Talbott e al. Journal of Sports Science and Medicine.(2009) 8:509-515