La mia amica Martina sa bene cos’è lo stress.

Quelle volte che mi telefona devo mettere in conto almeno mezz’ora di conversazione.

Non capita spesso che mi chiami, è vero.

Quando succede però faccio velocemente mente locale sugli impegni che salteranno per i successivi 30 minuti.

E la seconda cosa a cui penso prima di risponderle è alla sua famiglia numerosa. Dove oltre al marito e a tre figli piccoli fanno la loro presenza vivace anche due gatti e due cani di grossa taglia.

Quando compare il suo nome sul mio cellulare che squilla, per associazione visualizzo la sua macchina di media grandezza. Lì dentro riesce a far stare i figli, gli animali e anche tutte le valigie, quando si prende qualche giornata al mare mentre il marito ancora lavora.

Martina comincia sempre la telefonata con un: “Come va?”

E io li conosco bene i suoi “come va”. Sono sì sinceri, ma nascondono anche un altro pensiero: “Sbrigati a rispondermi che devo dirti io come vanno le cose a me, e ho bisogno di un amico che mi ascolti per un po’”.

E solitamente lo faccio.

Ho da sempre avuto una predisposizione per stare ad ascoltare le persone e a partecipare emotivamente alle loro vicissitudini. A volte anche con troppo coinvolgimento.

Quando Martina mi parla per l’ennesima volta di quanto è stressata non faccio fatica a crederle.

Anche se è una di quelle donne dall’energia straordinaria.

Poco aiutata dal marito, è vero, ma anche fiera di essere una sorta di eroina tragica moderna.

Da una parte infatti porta avanti il suo lavoro incasinatissimo di libero professionista.

Dall’altra riesce ad organizzarsi con la scuola e lo sport dei figli, con le passeggiate in compagnia dei cani e con le visite dal veterinario. Senza contare poi i gatti da recuperare nel giardino dei vicini.

E per di più riesce a concedersi anche qualche uscita con le amiche.

Quando io, da uomo incapace di fare mille cose contemporaneamente provo a lamentarmi se mi si condensano un po’ troppi impegni in una giornata, penso a lei e mi passa la paura.

Solitamente Martina, con tutta l’energia che ha da vendere, riesce ad essere così su di giri che le malattie le rimbalzano contro. Affronta l’inverno col vigore di una guerriera vichinga e si organizza come un computer.

Ma anche lei è un essere umano.

Nonostante tutta la sua forza qualche volta cede. E capitano anche quei giorni in cui il peso di tutte le responsabilità che ha sulle spalle le si fa insopportabile. E l’umore le scende sotto i tacchi.

In questi casi anche il suo fisico perde la sua invulnerabilità e un raffreddore anche forte, o un mal di gola con mal di testa, improvvisamente la abbattono e risucchiano tutte le sue energie.

Cominciano a saltare i suoi programmi, gli impegni di lavoro si aggrovigliano e si sovrappongono a quelli della famiglia. Dimentica un appuntamento, litiga col marito, arriva tardi a prendere il figlio imbronciato a scuola.

E poi mi telefona esaurita con voce nasale e un mal di testa tambureggiante.

È normale, del resto.

Martina o non Martina, già da un po’ si conosce la stretta relazione tra stress ed indebolimento del sistema immunitario. La conseguenza è un aumento della sensibilità al raffreddore e alle infezioni del tratto respiratorio superiore.

Il tutto è ben documentato anche in studi scientifici.

Se sei forte ed energico come Martina, resisti un po’ di più, ma prima o poi lo stress può spezzare la tua resistenza e indebolire le tue difese immunitarie.

E siccome non è una situazione così rara, alcuni studiosi hanno deciso di monitorare alcune donne moderatamente stressate, durante il periodo invernale.

Volevano capire se un rimedio naturale che già aveva mostrato di aiutare le difese immunitarie, sarebbe riuscito a dare una mano anche nel caso di situazioni aggravate dallo stress.

Infatti lo stress:

  • riduce il numero delle cellule immunitarie;
  • abbassa la produzione di anticorpi;
  • peggiora la risposta delle nostre molecole infiammatorie (citochine)

Ecco allora che in uno studio scientifico (1) sono state arruolate 77 donne in stato di stress.

Per tutto il periodo invernale circa metà di esse ha preso quotidianamente 250mg di un betaglucano 3,6 potenziato. Cioè un complesso carboidrato tipico dei funghi medicinali, ricavato invece, questa volta, dal lievito di birra tramite un particolare processo di purificazione. È proprio questo speciale sistema di estrazione del betaglucano dal lievito di birra a potenziarlo. Infatti lo fa interagire in maniera molto attiva con il sistema immunitario.

L’altra metà delle donne prendeva invece un placebo. Cioè una pastiglia di farina di riso senza niente di attivo dentro. Per confrontare l’effetto col rimedio naturale.

Nessuno dei due gruppi sapeva cosa stava prendendo, proprio perchè non ci deve essere nessun condizionamento psicologico sui risultati.

Questa è una delle procedure più rigorose e affidabili per portare avanti uno studio scientifico.

Le donne sono state monitorate mese dopo mese e alla fine dei 90 giorni il risultato nel gruppo di quelle che prendevano il betaglucano è stato sorprendente:

  • Un 58% in meno di sintomi da infezioni alle alte vie respiratorie rispetto al gruppo col placebo (che è la pastiglia senza niente di efficace). Quindi meno difficoltà a portare avanti i mille impegni!
  • Un migliore stato di benessere generale. E quindi…
  • …un più elevato vigore fisico.

Perciò effetti ben documentati da un punto di vista scientifico.

Certamente l’aiutare le difese immunitarie dà anche una grossa mano all’umore e all’energia fisica e mentale. Entrambe ti servono per farti scudo sia contro i malanni di stagione sia contro gli immancabili stress che ti percuotono ogni giorno.

Quando qualcuno ti propone un rimedio naturale per aiutare il tuo sistema immunitario, hai mai provato a chiedere o a cercare se quel prodotto è stato testato anche in condizioni di stress?

Fallo. Perchè spesso non ti sanno dire nemmeno se è stato studiato sull’uomo in condizioni normali. O che risultati ha mai avuto.

Trovi un sacco di prodotti che vengono proposti per aiutarti ad affrontare i malanni di stagione, ma quali prove scientifiche ti portano?

Ti è mai capitato di provare un rimedio magari anche consigliato dalla tua amica farmacista o erborista?

Ti ha funzionato bene? Ottimo, non c’è altro da dire.

È capitato invece che non ha fatto un granché? Anzi, magari hai passato addirittura il peggior inverno degli ultimi anni in termini di acciacchi o malesseri, nonostante quel rimedio dovesse proteggerti come un ombrello?

“Sarà stata una stagione particolare” magari pensi.

Forse invece è stato anche per il rimedio poco efficace.

Che sia tua amica o meno, chiedi alla farmacista qualche prova della bontà del prodotto!

Stiamo parlando della tua salute. Magari lei è convinta di suggerirti il meglio, se è tua amica. Ma a volte potrebbe semplicemente ripeterti quello che l’azienda di quel prodotto le ha detto in fretta e furia di riferire ai clienti. Spesso senza studi scientifici da riportare e far vedere anche a te.

Quando invece dico che quel betaglucano potenziato ed estratto dal lievito di birra è risultato efficace in donne sotto stress, non faccio altro che descrivere i risultati di uno studio scientifico.

E puoi anche andartelo a leggere in originale (1).

Puoi anche citarlo e portarlo come prova se devi contrastare la perplessità di qualche amica so-tutto-io che non lo conosce o non ha mai sentito parlare di betaglucani. Lei ad esempio ti sa citare studi a sostegno dei prodotti che ritiene funzionino benissimo?

Pensa che è da tempo che si conosce l’azione benefica dei betaglucani,  questi carboidrati presenti anche nei funghi medicinali.

La particolarità di questo betaglucano studiato in donne stressate, è quella di aver subito un procedimento brevettato di estrazione e purificazione che ne ha potenziato l’azione.

Purificazione e potenziamento sono necessari altrimenti l’efficacia del 3,6 betaglucano diminuisce parecchio. Infatti questa particolare sostanza è si presente in lieviti e funghi ma è anche coperta e ben nascosta da strati di proteine e zuccheri.

Inoltre, quello visto prima, è solo uno degli studi eseguiti su questo rimedio naturale. Infatti l’attività del betaglucano 3,6 sulle cellule immunitarie è ormai risaputa e molto studiata. Si è tentato anche di riprodurlo in laboratorio ma la sua struttura chimica è talmente elaborata che i tentativi sono clamorosamente falliti.  Solo la natura riesce a farlo così bene, a noi sta il compito di purificarlo e potenziarlo.

E di godere alla fine delle sue proprietà salutistiche. Per questo l’ho inserito nel rimedio naturale biopotenziato che trovi qua => https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva

Per riuscire però a riprodurre i risultati dello studio, bisognava:

  • non solo utilizzare questo betaglucano come ingrediente. Ma anche…
  • …al dosaggio uguale o superiore rispetto a quelli testati negli studi e…
  • …in compresse in grado di concentrare e proteggere dall’alterazione il nostro betaglucano.

È quello che ho fatto nel rimedio naturale biopotenziato: https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva che può aiutare anche te a tenere lontani e a combattere con vigore ed energia i malanni invernali.

Anche quando sono pronti ad afferrarti all’improvviso, aiutati dallo stress che fa loro strada.


(1) “Baker’s Yeast Beta-Glucan Supplement Reduces Upper Respiratory Symptoms and Improves Mood State in Stressed Women.” Journal of the American College of Nutrition, August 2012, vol 31, no. 4, 295-300.