Rimedi naturali: l’informazione Top Secret che devi sapere per difenderti dalla marea di prodotti inutili e succhia-soldi che affollano il mercato

Rimedi naturali: l’informazione Top Secret che devi sapere per difenderti dalla marea di prodotti inutili e succhia-soldi che affollano il mercato

Se sei un amante dei rimedi naturali, ti sarà capitato di trovare gente scettica sull’argomento.

Ti sarà successo cioè di parlare di tisane e integratori ad amici che ti scrutano perplessi con un sorrisetto ironico stampato in viso.

O magari ti sei anche dolorosamente scontrato col parere di qualche medico completamente sordo all’argomento.

E mentre lui ti diceva di smettere di credere a Babbo Natale, a te saliva la rabbia e lo sconforto.

Anch’io ho incontrato qualche medico così.

Mi ricordo ancora quando qualche anno fa stavo parlando di fitoterapia ad uno di questi dottori.

Mi ha interrotto bruscamente dicendomi: “Io non credo a quella roba lì”.

Già, lui non ci credeva.

Ma intanto stava prescrivendo ai suoi pazienti dei veri e propri farmaci a base di fitoterapici come la digitale per il cuore e la serenoa per la prostata.

Ebbene sì, sono due piante utilizzate in medicina da acquistare con ricetta medica in farmacia.

Ma lui nemmeno lo sapeva che stava prescrivendo proprio quelle piante in cui non credeva!

E non sapeva nemmeno che le piante sono testate con studi scientifici come succede coi farmaci.

(A scanso di equivoci ti ricordo che qui, su questo blog, non parlo mai di omeopatia. È un ambito che segue altri principi e altre regole rispetto alla fitoterapia.)

Inoltre devi sapere che anch’io ho vissuto un periodo in cui ero veramente scettico.

Pian piano ho cambiato idea, prima informandomi molto, per conto mio.

Poi sono andato a lavorare per un’azienda di integratori.

Infine, non contento, sono anche ritornato all’Università per studiare Fitoterapia.

(Puoi leggere qua la storia di come sono “uscito dal tunnel dello scetticismo”)

Eppure c’era un motivo ragionevole per cui ero scettico.

È lo stesso motivo per cui puoi trovare ancora tanta gente che pensa ai rimedi naturali come ad una truffa legalizzata.

E purtroppo è la stessa ragione per cui anche alcuni medici lo pensano.

Ed è questa:

Il mercato dei rimedi naturali è veramente pieno di prodotti scadenti, inutili, che non fanno niente.

E che quindi ti fanno credere che tutti quanti i rimedi naturali siano solo acqua fresca.

E sai perchè capita questo? Perchè c’è un’importante informazione top secret che permette al mercato dei rimedi naturali e soprattutto degli integratori, di diventare una vera e propria giungla selvaggia.

È una regola che le aziende produttrici sanno bene, ma che molto spesso non vogliono dirti.

Ed è questa:

Per la legge italiana questi rimedi naturali NON devono per forza funzionare, NON sono obbligati a dimostrare di dare benefici alla salute.

Cosa vuol dire?

Per la legge italiana, ad esempio, un integratore a base di piante e sostanze naturali deve solo…integrare quelle sostanze!

Non deve dimostrare di fare altro!

Non deve dimostrare di darti dei benefici per essere venduto!

La legge non obbliga nessuna azienda produttrice a inserire la parte efficace della pianta  nel prodotto (tranne rare eccezioni).

Così come non obbliga ad inserire quelle quantità di principi attivi che hanno dimostrato di funzionare negli studi scientifici!

Perciò sul mercato trovi una marea di prodotti nelle forme più diverse e con dosaggi completamente differenti.

E naturalmente ci sono anche un sacco di  rimedi scadenti, dove risparmiano il più possibile nel farli, e che non ti portano alcun beneficio.

Ma sono legali!

Tanto non devono dimostrare di farti bene!

Immagina ad esempio di voler prendere del Ginkgo Biloba perchè hai sentito che fa bene alla circolazione.

Gli studi scientifici dicono che per sfruttare i suoi benefici è bene prenderlo come estratto secco con una certa quantità (30-60mg al giorno) di principi attivi, i ginkgoflavonoidi.

E poi, sempre secondo gli studi, il prodotto deve essere purificato dagli acidi ginkgolici, responsabili di effetti collaterali e di allergie.

Questo secondo la scienza.

Cosa trovi invece sul mercato?

Tinture madri, infusi, prodotti in polvere, persino un tè con foglie di ginkgo sminuzzate.

Sono tutti prodotti scarsamente concentrati in principi attivi.

Neanche ti dicono quanti ne stai prendendo.

Come puoi sperare di ottenere gli stessi benefici di cui parlano gli studi scientifici?

E per di più chi ti garantisce che sono liberi dai temibili acidi ginkgolici?

Meglio orientarsi su quegli integratori che utilizzano l’estratto secco: concentrato in principi attivi e libero dagli acidi ginkgolici.

Ma anche qui trovi integratori di tutti i prezzi e di tutti i tipi.

Perchè?

Perchè nessun prodotto per legge è obbligato a dirti quanti principi attivi del ginkgo ha messo dentro.

E nessuno è tenuto per legge a darti la giusta quantità.

Così è facile trovare produttori che, per abbassare i costi ne approfittano e ti danno il meno possibile. L’importante è che l’integratore sia a base di ginkgo per attirare gli ignari compratori.

Quindi ricorda bene questa informazione che nessuno ti dà e che condiziona il mercato dei rimedi naturali: nessun integratore naturale per legge deve dimostrare di dare benefici alla salute.

Certo, per legge ogni prodotto deve utilizzare solo ingredienti consentiti dal Ministero della Salute. Ma non è obbligato ad usare i principi attivi e le quantità che hanno funzionato negli studi scientifici.

Così tu puoi tranquillamente trovare in giro:

  • Prodotti con la pianta che ti interessa ma non con le parti efficaci della pianta
  • Prodotti mix multi-erbe, stracolmi di ingredienti naturali, tutti in una capsula, e chiaramente sottodosati. Come è possibile  trovare la giusta quantità di tutte quelle erbe in una sola pasticca? Naturalmente così non serve a niente, anzi, aumentano i rischi di allergie e interazioni tra piante.
  • Prodotti con ingredienti poco studiati o per nulla. Per cui gli effetti sono molto dubbi.
  • Prodotti con ingredienti dagli effetti molto blandi o insignificanti, secondo gli studi scientifici. Ma col cavolo che te lo dicono!
  • Prodotti con i giusti principi attivi della pianta ma che sono o sottodosati o poco assorbiti dal nostro corpo e quindi, alla fine, inutili

Anche questi prodotti, ti ricordo, sono legali e li trovi tranquillamente in farmacia.

Come puoi fare per difenderti da questi rimedi scadenti, visto che possono, impuniti, fare bella mostra di sé?

Il Report che ti regalo su questo blog ti dà una grossa mano.

Così come ti aiutano i suggerimenti gratuiti che ti mando via mail dopo che ti sei scaricato questo Report.

Perchè sono una guida pratica per orientarti e riconoscere sia le informazioni di qualità che i buoni prodotti.

Inoltre, grazie alle conoscenze che puoi ricavare, saprai benissimo cosa rispondere agli scettici.

Dirai loro che capisci anche tu che la giungla dei rimedi naturali possa disorientarli e respingerli.

Saprai dar loro spiegazioni esaurienti del perchè le cose sono così complesse.

Ma saprai anche parlar loro di studi scientifici, di buoni prodotti e di come fare per scovarli, grazie alle dritte che ricevi in quel Report.

Però, non mi sono accontentato di scrivere un Report.

Ho deciso di tuffarmi io stesso in questa giungla selvaggia di rimedi naturali e di produrne alcuni.

Ma l’ho fatto solo per poterti offrire dei prodotti che non ti prendono in giro sventolando il nome della pianta per poi darti poco o niente.

Anzi.

Visto che spesso i prodotti scadenti sono

  • sottodosati,
  • senza i giusti principi attivi
  • o con sostanze scarsamente assorbite dal tuo organismo (e non te lo dicono)

ho pensato allora di specializzarmi solo in quei prodotti che ti possono veramente offrire benefici naturali: i rimedi naturali biopotenziati.

Cioè integratori che:

  • Contengono i principi attivi che hanno veramente funzionato negli studi scientifici per offrirti le sostanze realmente portatrici dei benefici alla salute dell’uomo.
  • Questi principi attivi sono potenziati in modo naturale per aumentare la loro azione benefica su di te
  • Sono al giusto dosaggio: quello usato con successo negli studi scientifici. Questo serve per cercare di riprodurre il più possibile su di te gli stessi vantaggi per la salute.

Ecco quali sono, nel frattempo, questi rimedi naturali biopotenziati, frutto di un’attenta e severa selezione:

Spero che questi suggerimenti ti aiutino veramente a rimanere in salute, senza farti raggirare da inutili, falsi rimedi.

Le minacce alla tua salute nascoste dietro il mito dei rimedi della nonna.

Le minacce alla tua salute nascoste dietro il mito dei rimedi della nonna.

Hai mai sentito parlare del mito del buon selvaggio?

Ero al liceo classico quando l’ho letto per la prima volta

In parole povere è un pensiero filosofico secondo cui la natura crea gli uomini felici e liberi.

Ci pensa poi la società a corromperli e renderli infelici.

Secondo questo mito si idealizzava la civiltà primitiva e si demonizzava totalmente il progresso, anche quello tecnico-scientifico.

Il primitivo e selvaggio era cosa buona e giusta.

Il moderno e tecnologico era tutto cacca-pupù

(I miei professori mi perdoneranno questa estrema semplificazione)

Spesso si fa una cosa simile coi rimedi naturali.

Cioè quelli che definiamo “rimedi della nonna”, li consideriamo fantastici. Li pensiamo frutto di un’ancestrale armonia con la natura.

Quelli moderni, invece, magari sotto forma di compresse o capsule, li vediamo solo come lo schifo di una civiltà corrotta. (Anche se poi spesso coincidono con quelli della nonna, ma sono meglio estratti, purificati e conservati!)

Si rischia di creare un pericolosissimo mito: quello dei rimedi della nonna!

Analizziamolo con calma e, soprattutto, con testa.

E vedrai perchè è pericolosissimo.

Quando si parla di rimedi della nonna si intende la tradizione popolare delle cure naturali.

Certamente sono cure importantissime perchè sono i progenitori dei farmaci di oggi.

Da esse scaturiscono anche i moderni prodotti fitoterapici.

Quindi, dove sta il problema?

Dove’è la minaccia nei rimedi della nonna?

La minaccia sta nel considerarli TUTTI  come buoni.

Davvero pensi che tutti i rimedi che provengono dalla tradizione popolare vanno considerati come un’affettuosa e benefica eredità della nonna?

Partiamo da considerazioni terra terra.

Queste famose “nonne” non è poi che vivessero così a lungo!

Le malattie c’erano anche nei tempi passati e purtroppo erano più letali di oggi.

La vita media, allora, era decisamente più corta.

Ereditare in modo poco critico tutte le cure naturali di una volta, quando stavano peggio di noi come salute, che senso ha?

Quello che voglio dire è che non tutto ciò che proviene dalla tradizione popolare è per forza buono.

Credere che una volta c’era una sana medicina naturale che oggi è stata totalmente rovinata dal farmaceutico è una semplificazione grossolana e ingiusta.

È uno stereotipo.

Come quello del buon selvaggio, che vedeva nelle culture primitive tutto il bene e nel progresso tutto il male.

Perciò credere che tutti quelli che vengono definiti come rimedi della nonna siano buoni, è sbagliato e pericoloso.

Pericoloso perchè su diversi rimedi le nostre nonne si sbagliavano decisamente!

Vale a dire che la tradizione popolare ci ha tramandato anche delle oscure minacce travestite da cure naturali.

Vuoi qualche prova?

L’aristolochia è una pianta un tempo utilizzata contro i disturbi ginecologici.

Così ci tramandavano “le nonne”.

La scienza moderna, quella che difende la natura e l’uomo, ha scoperto invece che è tossica.

Sono nocive tutte le specie di questa pianta.

L’organizzazione mondiale della sanità le ha bandite perchè contengono i cosiddetti acidi aristolochici tossici, cancerogeni e che provocano danni renali

L’agrifoglio era utilizzato dalla tradizione popolare come antinfiammatorio e antifebbrile. In realtà contiene delle tossine (ilicine) che danno gravi irritazioni con vomito e diarrea.

E la minaccia riguarda sia le bacche che le foglie.

L’anemone pulsatilla era indicata dalle “nostre nonne” per la cura di cataratte e infiammazioni vaginali. Il progresso scientifico ci ha permesso di vedere che, quando è usata come fitoterapico, tutta la pianta è tossica.

Qui oltre a vomito e diarrea, come bonus, puoi avere anche crisi convulsive.

L’asaro era indicato dalla tradizione popolare come diuretico.

Cosa ci dice la scienza moderna che spesso insultiamo a sproposito?

Che tutta la pianta è tossica.

Il decotto può dare facilmente emorragie.

Abbiamo anche casi in cui la moderna fitoterapia ci permette di distinguere preparazioni e dosaggi pericolosi o meno di una stessa pianta.

Mentre in passato c’erano meno limiti.

È il caso dell’assenzio. 

È considerato abbastanza sicuro come infuso.

Ma ha l’olio essenziale e il distillato alcolico potenzialmente tossici.

Questo a causa di una sostanza chiamata tujone che, ad alte dosi, è neurotossico e allucinogeno.

Può dare crisi epilettiche e disturbi psichiatrici.

Insomma puoi improvvisamente vedere i puffi. Ma questo, le nostre nonne, non ce lo dicevano.

Nelle bevande e negli alimenti a base di assenzio la quantità di tujone va assolutamente controllata.

Hai notato che in questi esempi le piante cominciano tutte per la lettera “A”?

Vuol forse dire qualcosa?

Vuol dire solamente che ho cominciato ad elencarti dei pericolosi rimedi della nonna in ordine alfabetico.

Potrei continuare ancora ed andare avanti scorrendo quasi tutte le lettere dell’alfabeto.

Inquietante, vero?

Ripeto, non sto dicendo che tutti i rimedi della nonna sono in realtà i veleni della nonna.

Ma non bisogna prendere per oro colato tutto quello che viene dalla tradizione popolare.

Come dovresti comportarti invece?

Ti basta affidarti alla fitoterapia moderna.

Essa nasce dalla medicina naturale popolare.

Ma utilizza tutte le conoscenze scientifiche che abbiamo, per filtrare le cure naturali che provengono dal passato.

Per confermare o migliorare quelle  valide.

Per bocciare quelle che si rivelano pericolose per la salute

Insomma la fitoterapia moderna è “la nipote intelligente della nonna erborista che qualche volta rischia di avvelenarti”.

È cioè quell’insieme di conoscenze, migliorate nel tempo, che permettono di selezionare i rimedi della nonna che veramente portano benefici alla tua salute.

Ma la moderna fitoterapia riesce a fare anche di più.

Qualche volta è in grado di ottimizzare la potenza benefica di certi ingredienti naturali.

Le conoscenze scientifiche ci permettono cioè di scatenare al massimo l’azione di certi principi naturali.

Sempre nel rispetto della natura.

Usano ad esempio la sinergia di altri composti naturali per potenziare l’azione di un rimedio.

Oppure liberano gli ingredienti attivi da quelle sostanze che li ostacolano, aumentando i benefici.

Quando nei miei studi di approfondimento della fitoterapia ho scoperto queste meraviglie della scienza a servizio della natura, ho avuto un’idea.

Ho capito che questi ingredienti potenziati erano la risposta a quei prodotti scadenti, con sostanze inutili o sottodosate, che affollano il mercato del naturale.

E così sono nati i rimedi naturali biopotenziati.

Essi sposano la tradizione popolare con le più moderne conoscenze scientifiche per poterti dare il massimo beneficio dalle sostanze naturali.

Così, grazie all’aiuto della moderna fitoterapia hai a disposizione dei rimedi che hanno ingredienti potenziati.

E anche controllati in maniera pignola sulla sicurezza.

Anche testati in svariati studi scientifici sull’uomo.

Anche ottenuti con tecniche estrattive che li tengono liberi dagli inquinanti che oggi minacciano tutti i prodotti naturali.

Queste sono le caratteristiche principali dei rimedi naturali biopotenziati.

I primi fra tutti li puoi trovare qua => https://www.bioeleva.it

I 7 indizi da scovare in un articolo, per riconoscere subito le pessime informazioni sui rimedi naturali ed evitare notizie ingannevoli

I 7 indizi da scovare in un articolo, per riconoscere subito le pessime informazioni sui rimedi naturali ed evitare notizie ingannevoli

Cal Lightman è il protagonista della serie TV “Lie to me.”

È un esperto di comunicazione non verbale che fa da consulente anche alla polizia.

Scrutando le micro espressioni del viso e altri movimenti involontari, Cal è infallibile nel capire quando non dici la verità.

Vede subito se, quando parli di qualcosa, lo fai da esperto oppure stai improvvisando e hai solo conoscenze superficiali e rattoppate.

Ha un’abilità affascinante che vorremmo avere tutti.

Ebbene, se mi segui in questo articolo ti fornirò 7 elementi che ti permetteranno di essere il Cal Lightman delle informazioni sui rimedi naturali.

Sono 7 indizi che ti guideranno nello smascherare le pessime informazioni sui rimedi naturali.

Ti svelerò quei 7 “micro dettagli” di un testo, quei veri e propri vuoti di notizie, quei dati colpevolmente vaghi o quei proclami esagerati che rivelano la scarsa qualità di un articolo.

Cominciamo.

1. L’autore dell’articolo non è auterevole

Magari non ci badi.

Magari inconsciamente pensi: se uno si mette a scrivere di rimedi naturali, ne saprà qualcosa.

Non è così.

Ecco perchè poi ne leggi di tutti i colori.

Perciò innanzitutto cerca chi è l’autore dell’articolo e guarda se ci sono un po’ di informazioni su di lui.

È un medico? Un naturopata? Un farmacista o un biochimico che ha studiato fitoterapia?

Oppure è solo un giornalista generico, un blogger, un articolista che mette il naso dappertutto e vuole parlare anche di ciò che non conosce?

No, l’aggettivo “appassionato di…” non basta.

La fonte delle informazioni che leggi è sempre una delle cose più importanti.

In ogni ambito.

E a maggior ragione riguardo la salute.

Naturalmente se l’autore non ha nessuna credenziale per parlare di rimedi naturali, comincia a storcere il naso.

2. Il titolo non è coerente con quello che leggi poi nell’articolo.

Vale a dire: il titolo ti promette di rivelarti una cosa che poi effettivamente ti viene detta nell’articolo?

Oppure è un titolo shock creato ad arte solo per attirare l’attenzione mentre leggi tutt’altro nel pezzo che segue?

Può capitare addirittura che il titolo la spari grossa e l’articolo poi faccia finta di niente. Cioè il testo che leggi dopo non spiega perchè il titolo l’ha detta così grossa. Lo ignora o ne prende quasi le distanze, come fosse lo scemo del villaggio. Intanto però la scemenza l’ha detta.

Questo capita quando leggi titoli roboanti fatti così:

“Scoperto super antibiotico naturale migliore di ogni medicina…”

E nell’articolo non ti dicono in base a cosa possono dire che è migliore di… Fanno finta di niente e ti raccontano tranquillamente le caratteristiche di un rimedio simile a tanti altri.

Oppure ti fanno promesse del tipo:

“…Non avrai mai più gambe gonfie…”

“…Sconfiggerai per sempre il mal di testa…”

“…Ti libererai da tutti quanti i dolori…”

Termini assoluti come “mai più”, “per sempre”, “tutti quanti” sono esagerazioni ingannevoli.

Non tengono conto del fatto che siamo tutti diversi e che i disturbi possono essere più o meno importanti.

Non tengono conto che gli effetti benefici della pianta possono essere più o meno dimostrati e possono variare comunque da persona a persona.

Ti do anche un’ulteriore indicazione.

Alla larga da articoli con titoli che parlano in nome di un’intera categoria di esperti. Vogliono solo far colpo su di te.

Vale a dire titoli come:

“Gli scienziati concordano con…”

“I cardiologi suggeriscono che…”

“I nutrizionisti hanno scoperto che…”

“I naturopati consigliano di…”

Sono tutti titoli senza senso che vogliono solo rendere più credibile le panzane che si scrivono dopo.

Perchè senza senso?

Perchè non esiste proprio che tutta la categoria degli scienziati, all’unanimità, in coro, dice che …ecc. ecc.

Casomai saranno “alcuni scienziati”, oppure un “gruppo di cardiologi”, “un’equipe di nutrizionisti”.

O magari, a volte, dietro quei titoloni, c’è UNO scienziato, UN cardiologo…

3. C’è un lungo elenco di benefici per la tua salute senza distinzione su quale effetto è più dimostrato e quale meno

È vero che molto spesso le erbe ti forniscono un insieme di benefici.

È vero che uno dei vantaggi dei rimedi naturali spesso è quello di farti bene contemporaneamente su più livelli.

Ma è anche vero che alcuni effetti sono più dimostrati, sicuri, con alle spalle prove ed evidenze numerose. Mentre altri vantaggi sono più incerti, meno probabili o che richiedono ulteriori dimostrazioni.

Già il leggere lunghi elenchi che trasformano una pianta nella panacea di tutti i mali fa scuotere la testa.

Se per di più questi numerosissimi benefici vengono messi tutti sullo stesso piano, allo stesso livello di evidenza ed efficacia, c’è solo da cambiare decisamente lettura e cestinare l’articolo.

4. Non ti parlano di quale parte della pianta ha un’attività benefica sulla tua salute

Si comincia sempre parlando della pianta officinale in generale.

E va bene.

Ma dopo bisogna anche dire quale parte ha le sostanze benefiche.

Sono i frutti o le foglie?

O forse i fiori?

Oppure sono le radici o il rizoma (che è la parte sotterranea del fusto)?

Se non viene specificata la parte con le sostanze benefiche, l’articolo è veramente scadente.

Così infatti ti induce pericolosamente a credere che tutta la pianta faccia bene.

Perchè pericolosamente?

Perchè ci sono alcune erbe che hanno parti benefiche e parti addirittura velenose.

Ad esempio la Borragine ha fiori e foglie ricche di alcaloidi potenzialmente tossici e cancerogeni. L’olio estratto dai suoi semi invece è tranquillo.

5. Non ti dicono quali sono le sostanze attive della pianta, dette anche principi attivi.

Ripetiamo: non è quasi mai tutta la pianta che fa bene alla salute.

Abbiamo detto che è una certa parte.

Ma più precisamente dobbiamo affermare che sono un’insieme di sostanze, (chiamato anche fitocomplesso), responsabili dell’attività della pianta.

Sono i principi attivi che portano benefici alla tua salute.

Capisci bene che una trattazione seria delle erbe deve per forza citarli.

Altrimenti, come per il 3°punto, si fa passare l’idea (sbagliata!) che qualunque parte della pianta ti fa bene. Che qualunque sostanza della pianta è utile per la tua salute, e non è vero!

Non solo non è così, ma a volte, prima di venderla come rimedio, occorre togliere alcune sostanze che invece fanno male.

Ad esempio l’estratto di Ginkgo biloba deve essere liberato dagli acidi ginkgolici che danno allergie ed effetti collaterali!

6. Non ti accennano nemmeno quali sono le quantità di principi attivi che hanno dimostrato di funzionare

Non basta che siano presenti i principi attivi.

Occorre anche che ci siano quantità adeguate. Quelle quantità che gli studi scientifici hanno testato con successo sull’uomo.

Questo è uno dei punti su cui inciampano miseramente la maggior parte degli articoli sui rimedi naturali.

È importante indicare anche la quantità che ha dimostrato di funzionare!

Va cercata negli studi scientifici e citata.

Se poi si parla di un prodotto specifico va bene anche un link che rimanda ad una descrizione più dettagliata, nessun problema.

Ma comunque la dose di principi attivi da consumare va detta in qualche modo, e deve essere quella suggerita dai risultati positivi degli studi scientifici.

7. Non ti parlano di studi o te ne parlano male.

Ti viene citato qualche studio?

Ti viene detto se è solo in vitro (in provetta), o solo su animali e se invece è uno studio clinico (cioè sull’uomo)?

Potrebbe capitarti di leggere affermazioni del tipo: questa pianta ti darà questo effetto perchè lo ha dimostrato in uno studio su topolini di laboratorio…

Ecco, frasi di questo tipo sono da cestinare all’istante.

Un buon risultato dell’erba in questione su delle cavie da laboratorio fa ben sperare per l’uomo, ma non ci dice ancora niente di certo per la tua salute.

Può capitare, è vero, che alcuni rimedi derivino solo dalla tradizione popolare, e non abbiano ancora studi.

Devono però scriverlo.

Non è detto che siano per forza inutili o da scartare, ma vanno comunque presi con le pinze.

È già capitato che la moderna fitoterapia abbia scoperto erbe della tradizione popolare ritenute curative e poi non lo erano.

Come è successo col Camedrio ritenuto per anni un depurativo del fegato. Poi la fitoterapia ha scoperto invece che è tossico e capace di provocare anche epatiti fulminanti.

Una pianta che ha già avuto verifiche scientifiche attraverso degli studi, è certamente più sicura. Sia come azione benefica che come tollerabilità.

 

Usa questa serie di indizi come un setaccio.

Quando leggi articoli che inciampano su più di uno di questi 7 punti, fa’ attenzione.

Ti si deve accendere una spia d’allarme che ti mette sul chi va là.

Ti capiterà anche di trovare delle informazioni che cadono miseramente su tutti questi 7 elementi.

In quel caso evita l’articolo come la peste!

Mentre scrivo questo pezzo del blog, ade esempio, si sta avvicinando la stagione più fredda.

Vedrai spuntare come funghi una marea di articoli su come proteggerti dell’influenza, dal raffreddore, dai malanni di stagione…

Con questi 7 indizi ti renderai conto di quante parole inutili o fuorvianti verranno spese a riguardo.

E salverai ben poche informazioni.

Anche perchè sono ben pochi quei rimedi naturali che possono presentarti dei risultati nel proteggerti contro i malanni di stagione.

Pochissimi quelli che hanno svariati studi sull’uomo che mostrano un’azione benefica di protezione in svariate situazioni.

Uno di questi lo trovi addirittura potenziato per poterti dare il massimo della sua azione protettiva.

È il betaglucano biopotenziato del lievito di birra

Cos’è e cosa fa di preciso?

Te ne parliamo in questa serie di articoli del blog => articoli sul betaglucano potenziato che ti mostrano come si possa dare una buona informazione quando il rimedio naturale è pieno di evidenze sulla sua azione benefica.

Se invece sei curioso di sapere come prenderlo, lo trovi qua =>https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva/

Ecco quando le informazioni sui rimedi naturali diventano una fitta nebbia per disorientarti e mirare solo al tuo portafoglio, fregandosene della tua salute

Ecco quando le informazioni sui rimedi naturali diventano una fitta nebbia per disorientarti e mirare solo al tuo portafoglio, fregandosene della tua salute

Faccio subito un esempio pratico sui rimedi naturali.

Supponiamo che tu abbia appena letto una valanga di informazioni molto allettanti sul Ginseng.

E ti ha colpito molto quanto questa pianta possa darti la carica e proteggerti dallo stress.

Tu non vedi l’ora di sentirti una persona più tonica e di “rimetterti in pista” perciò scorri un altro po’ di informazioni e poi…sì, hai proprio deciso.

Lo compri.

Guardi un po’ online qualche prodotto e qui cominciano subito i problemi.

Trovi infatti un esercito di marche in scatole e barattoli che ti fanno l’occhiolino, ti attirano con prezzi scontati e offerte all’apparenza irrinunciabili.

Non solo, ad una prima occhiata hai notato anche che i prezzi oscillano incredibilmente tra i 4 e i 40 €.

Pensavi magari di rimanere in una fascia di prezzo intermedio per non spendere troppo, ma nemmeno comprare della robaccia fatta in uno scantinato…Solo che la differenza di costi è troppa!

Com’è possibile questa variabilità di prezzi tra rimedi naturali con la stessa pianta?

Controlli gli ingredienti e in tutti i prodotti c’è effettivamente del Panax ginseng, sia in quello da 4 che in quello da 40€. Che fare?

La stessa situazione ti si ripresenta uguale con moltissime altre piante officinali.

Dov’è il trucco?

Il problema nasce dall’informazione scadente e imprecisa che leggi in giro sui rimedi naturali e che genera questa estrema variabilità di prodotti.

Adesso mi spiego.

Quando si tratta di mostrare tutti i magnifici benefici che i rimedi naturali sembrerebbero portare alla tua salute, sono tutti bravi ad elencarli, magari aggiungendoci immagini ad effetto per rendere tutto più allettante.

Ti espongono una breve descrizione della pianta, delle sue origini, mescolando un po’ di storia con qualche leggenda ad essa legata.

Fanno a gara a spiegarti che:

“Fin dall’antichità…

”…addirittura gli antichi cinesi…”

“…ma anche nella Grecia classica…”

“…i nostri nonni poi…”

e giù una serie di lodi sperticate all’antica medicina, alla natura che ci cura ecc.

Qualcuno poi, giustamente, sottolinea come la scienza moderna (fitoterapia) abbia prodotto studi scientifici sui rimedi naturali che dimostrano questo e quello…

Fin qua tutto abbastanza bene.

Dov’è invece che l’informazione si incaglia come una nave sui bassi fondali di un mare nebbioso?

Dov’è che tace o glissa con nonchalance rimanendo sul vago e sull’indeterminato?

Quando si tratta di specificare quali sono i principi attivi dei rimedi naturali e soprattutto in che quantità vanno prese.

Gli studi scientifici riportano delle quantità ben precise quando dimostrano risultati positivi sulla nostra salute.

Per il ginseng ad esempio, quali sostanze naturali devono essere presenti e in che quantità per poter godere di quei benefici di cui parlano gli studi?

Devono esserci i ginsenosidi e in quantità che vanno tra i 40 e i 120mg.

Questo dicono gli studi scientifici.

Qualche sito sui rimedi naturali o qualche rivista coraggiosa, timidamente ti accenna ai ginsenosidi, come principi attivi del ginseng.

E riguardo la quantità?

Silenzio, deserto, nebbia!

Tanto si affollano le informazioni sulle proprietà benefiche del ginseng, tanto si dileguano quando si tratta di dire quanto prenderne.

Oppure si rimane sul vago.

È questa la nebbia che staziona perenne sull’informazione erboristica e che ti impedisce di conoscere le quantità che ti danno la possibilità di godere dei benefici dei rimedi naturali.

Il concetto di quantità efficace non è un’invenzione moderna delle aziende farmaceutiche o di integratori.

È un concetto che risale ancora a Paracelso (1500), uno dei padri della medicina.

Come mai quando si tratta di dire quanto prenderne spariscono tutti?

Come mai su questa informazione c’è sempre una nebbia fittissima?

“Lo sapranno quelli che lo producono”, potresti pensare, basta seguire le dosi indicate sulla confezione.

Già, ma anche le dosi cambiano da prodotto a prodotto. E se guardi bene, rimanendo sul ginseng, non tutti dichiarano la presenza dei ginsenosidi, puoi figurarti se ci sono le quantità giuste.

Devi sapere che per legge gli integratori hanno l’obbligo di inserire ovviamente l’ingrediente indicato, ma non di mettere i dosaggi che hanno funzionato negli studi scientifici.

Così, più l’informazione rimane sul vago e tace questo “dettaglio” delle quantità usate negli studi scientifici, più le aziende possono variare i loro prodotti, introdurre o meno i principi attivi e inserire o meno le quantità suggerite dagli studi scientifici.

Sembra quasi che il silenzio su questo “dettaglio” dei rimedi naturali sia un po’ sospetto.

Vale a dire che pare quasi creato ad arte per far sì che ci guadagnino un po’ tutti. Tanto è un settore che tira, c’è spazio per tutti! Anche per chi fa prodotti solo per prosciugare il tuo portafoglio, fregandosene che facciano qualcosa o meno alla tua salute.

Magari hai una farmacista o un’erborista di fiducia, e allora sei fortunato. Basta però che sia veramente di fiducia ed esperta. Non di quelli che ti vendono il prodotto dove hanno più margine di guadagno, indipendentemente dalla bontà del prodotto stesso.

Un aiuto in più per diradare questa nebbia nell’informazione dei rimedi naturali, lo trovi sicuramente col Report che ti regaliamo in questo sito.

Perché per molte piante esso ti fornisce proprio queste notizie fondamentali sulle quantità corrette da utilizzare.

Non è tutto.

I nostri rimedi naturali biopotenziati che trovi qui https://www.bioeleva.it non solo hanno ingredienti naturali potenziati per poter offrire il massimo dell’azione.

Ma sono attenti anche ai dosaggi che si sono rivelati benefici negli studi scientifici sull’uomo.

Anzi, te ne danno anche di più, per essere sicuri che tu possa godere di tutta la potenza del rimedio anche se hai un peso corporeo importante.

I prodotti biopotenziati, per essere tali, devono avere ingredienti potenziati in maniera naturale, ma anche i dosaggi indicati dagli studi scientifici come utili per la salute.

Ecco come il pericoloso Paese dei Balocchi dei rimedi naturali vorrebbe trasformarti in un ciuchino e venderti di tutto

Ecco come il pericoloso Paese dei Balocchi dei rimedi naturali vorrebbe trasformarti in un ciuchino e venderti di tutto

Sfoglio lentamente una delle tante riviste che puoi trovare in edicola, dedicate ai rimedi naturali.

La sensazione è quella di entrare in un giardino incantato.

Esclamazioni piene di entusiasmo e promesse rassicuranti invadono i titoli delle pagine.

Passando da un articolo all’altro scopro come “evitare le varici”, “risolvere i reumatismi”, “sciogliere le contratture”, “fortificare le arterie”, “sfiammare tutte le mucose”, fino ad arrivare a “ripulire il sangue” e ad usare un trattamento che addirittura “è meglio degli antibiotici.”

Se poi mi addentro in rubriche più specifiche, trovo anche “gli infallibili rimedi della tradizione…” o “…come guadagnare 10 anni di vita…”

E sotto ogni promessa c’è una pianta, un fiore, un estratto miracoloso.

Gli articoli sono ricchi di dettagli, di foto, di disegni pastello, caldi e invitanti.

Di ogni pianta è tutto bello, tutto utile e ne basta poco: “solo qualche goccia di olio essenziale”, “due o tre foglie in acqua calda”, “una compressina di estratto secco…”

Ti è mai successo di sfogliare riviste così? O leggere articoli on line dal tono sognante e pieni zeppi di promesse allettanti?

La sensazione può anche essere piacevole, ci si sente quasi accarezzati dai petali di alcuni fiori e sfiorati dalle fronde di certi alberi.

Eppure è tutto troppo festoso, promettente, gioioso e rassicurante. Tutto troppo bello. 

Non è solo questione di una certa mia diffidenza all’italiana che teme l’imbroglio dietro a cose così luccicanti e splendenti.

Il problema è che sembra proprio il Paese dei Balocchi dei rimedi naturali.

“Questo paese non somigliava a nessun altro paese del mondo… Nelle strade, un’allegria, un chiasso, uno strillìo da levar di cervello!“ -Pinocchio. 

Anche qui, in questa rivista, è tutta una festa! C’è una distesa allegra di piante che ti urlano gioiose quanto bene ti fanno!

Queste erbe non hanno un’ombra, un problema, un’incertezza, neanche a cercarla.

Vale a dire che i loro benefici sono descritti come infallibili e sicuri. I vantaggi sono sempre certi e inequivocabili. Anche se le quantità da assumere sono spesso imprecise: prendi 2-3 manciate…qualche foglia…3 capsule (senza dire da quanto)…

Tutto molto poetico, ma penso che anche tu, come me, vorresti ricavare qualcosa di utile per la tua salute dalla lettura di certi articoli sui rimedi naturali. E non solamente belle sensazioni.

Allora leggo, ad esempio, che l’olio essenziale di arancio ha un effetto calmante contro i disturbi nervosi e l’insonnia. E giù tutta una serie di vantaggi senza precisare altro.

Tutto molto rassicurante, interessante e…impreciso. Roba da paese dei balocchi.

Nella realtà, invece, dovresti anche poter leggere: bisogna vedere da dove è stato estratto l’olio essenziale. Perché l’attività ansiolitica è stata dimostrata per quello ricavato da foglie e fiori. Mentre addirittura si è visto che l’olio estratto dalla scorza del frutto ancora acerbo, può essere ricco di sinefrina, una sostanza cardio e neurostimolante. Tutt’altro che sedativa!

E questo è solo un esempio.

Che succede dunque?

Succede che il giardino dorato e incantato è un’illusione, come lo era il paese dei balocchi. Mentre là la festa tutto l’anno non era reale, qui, tutte queste piante che sprizzano benefici e vantaggi alla salute sono sommerse da esagerazioni belle e buone o imprecisioni enormi.

Infatti spesso alcuni vantaggi, nella realtà, sono deboli oppure non sono ben dimostrati e verificati dalla scienza. Anche quelli che magari vengono tramandati da lunghi periodi di tradizione.

Ma è così importante il riscontro scientifico? Non basta la tradizione popolare coi suoi anni e anni di utilizzo?

La tradizione va presa in considerazione, e molto. Ma va controllata e verificata da un punto di vista scientifico: per confermare certi benefici, aggiustare un po’ il tiro su altri, o scoprire invece che alcuni proprio non ci sono. Anzi.

Come è capitato col Camedrio. Si usava come dimagrante e depurativo, ma dopo il controllo e il vaglio scientifico, si è dimostrato invece un vero e proprio veleno per il fegato.

Così come sono state trovate sostanze tossiche nella Borragine, Consolida e Farfara.

In fondo è di questo che bisognerebbe parlare: di sostanze presenti nelle piante, non della pianta in generale.

Infatti sono proprio certe sostanze ben precise, chiamate principi attivi, i responsabili dell’azione e del beneficio previsto per una certa pianta.

Ecco uno degli errori più grandi che oggi viene fatto coi rimedi naturali: quello di utilizzare dei prodotti a base di erbe, con quantità di principi attivi inferiori a quelle che hanno dimostrato di avere effetti benefici.

Cioè l’usare prodotti sottodosati.

Nel paese dei balocchi, però, è meglio non parlare di tutto questo.

Perché?

A chi fa comodo pubblicizzare il Paese dei balocchi dei rimedi naturali, così vago e impreciso sui principi attivi?

Come mai riceviamo questo martellamento di informazioni imprecise sui rimedi naturali?

Forse una ragione poco simpatica c’è.

Se ci convinciamo che l’importante è solo la pianta e ciò che conta è che sia scritta nel tal prodotto,  ci possono essere venduti rimedi naturali sottodosati, scadenti, poco precisi nelle quantità. Ma con più margine di guadagno per chi li produce.

Nel paese dei balocchi non conta la precisione delle informazioni e nemmeno la giusta quantità di principi attivi. L’importante è dipingere tutto di bello.

Così vengono tranquillamente venduti rimedi senza quei dosaggi testati positivamente negli studi scientifici.

Un’ultima cosa.

I principi attivi, oltre ad essere in quantità sufficienti, devono anche essere assorbiti nel nostro corpo per poter portare reali benefici. E non è sempre così scontato.

La curcuma, ad esempio, con tutte le sue sostanze, fa veramente fatica ad essere assorbita dal nostro organismo.

Non basta dire: ne prendo un po’, per assicurarsi la sua azione benfica.

Ma soprattutto occorre fare riferimento alla curcumina, come suo principio attivo fondamentale.

Inoltre la curcumina deve essere assorbita in quantità sufficienti, (e così com’è non ce la fa). E rimanere abbastanza tempo nell’organismo per agire.

Ecco perché, proprio riguardo la curcuma, è meglio non accontentarsi di usare un prodotto da Paese dei balocchi, dove magari c’è scritto solo il nome della pianta. O dove la curcumina è poco assorbibile o rimane pochissimo nell’organismo.

Per questo noi abbiamo adottato un sistema naturale di potenziamento dell’assorbimento e della biodisponibilità della curcumina per formulare un prodotto adeguato.

Proprio per poter far arrivare la curcumina in quantità sufficienti in quei punti del corpo dove agisce in maniera salutare. Come si è visto dagli studi effettuati sull’uomo, con dosaggi adeguati.

E così è nato il  prodotto che puoi vedere qua https://www.bioeleva.it/prodotto/vitaeleva/

Senza le illusioni del Paese dei Balocchi.

Cosa ti può insegnare Perry Mason sui rimedi naturali, per aiutarti a capire quali piante della nostra tradizione popolare sono realmente utili e quali invece sono dannose per la tua salute?

Cosa ti può insegnare Perry Mason sui rimedi naturali, per aiutarti a capire quali piante della nostra tradizione popolare sono realmente utili e quali invece sono dannose per la tua salute?

Ero ancora piccolo quando cominciai a guardare le prime puntate di Perry Mason.

Parlo di quelle ancora in bianco e nero che erano già datate allora.

E che, nonostante tutto, mi tenevano ugualmente incollato allo schermo.

La mia passione per i gialli era cominciata dai libri di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle (quello di Sherlock Holmes), che avevo cominciato a leggere precocemente.

E facilmente si infiammava, in TV, davanti alle puntate dell’avvocato più famoso del mondo.

Perry Mason aveva una capacità sorprendente di non fermarsi di fronte alle apparenze e di non  accontentarsi della prima impressione. Ma andava a fondo nelle cose, alla ricerca della verità.

E oggi mi viene da pensare: come si comporterebbe un personaggio del genere di fronte ai rimedi naturali? Si affiderebbe ai consigli della tradizione popolare e ad articoli superficiali come fanno molti di noi, oppure sceglierebbe un approccio diverso? E quale?

Di certo applicherebbe quell’intelligenza fatta di riflessioni logiche e deduttive, che erano allora un’attrattiva irresistibile ai miei occhi di bambino. Quella bellezza della logica e della deduzione mi avrebbe sempre emotivamente coinvolto fino in età adulta.

C’era poi uno schema ricorrente che mi affascinava: Perry si trovava quasi sempre a difendere clienti ingiustamente accusati di omicidio, magari con prove schiaccianti a loro carico.

Però, grazie anche all’aiuto del suo investigatore privato Paul Drake, andava alla ricerca di nuovi dettagli nascosti che incrinassero le tesi dell’accusa.  Puntualmente finiva per far scagionare i propri clienti riuscendo ad accusare i veri assassini.

Già, ma tutto questo cosa c’entra coi rimedi naturali?

La linea di congiunzione è data da una parola inglese: “evidence”.

Questa parola, senza che io lo sapessi, veniva spesso usata nella versione originale in inglese di Perry Mason, e me la sono poi ritrovata studiando i rimedi naturali.

Adesso mi spiego.

Da un po’ di tempo c’è un’espressione inglese entrata nella medicina che è l’ evidence based practise.

Avevo cominciato a sentirne parlare quando ancora lavoravo per una azienda farmaceutica. E la traduzione che mi avevano sempre dato era “la pratica basata sulle evidenze.”

Quando ho cominciato ad occuparmi di rimedi naturali ho incontrato anche la fitoterapia “evidence-based”. Basata cioè sulle evidenze, mi dicevano, o leggevo come traduzione su qualche libro.

Sinceramente quel “basata sulle evidenze” non mi diceva niente. Le evidenze sono cose chiare a tutti e che non hanno bisogno di dimostrazione.

Ma qui coi rimedi naturali che senso aveva? Questa cosa delle evidenze era per me disorientante. Veniva presentata come un non plus ultra, ma non capivo in che modo lo fosse, in che modo rendesse i rimedi naturali più affidabili.

In realtà, infatti, la spiegazione è un’altra. Ed è importante che tu la conosca, per poterti difendere da affermazioni e notizie ingannevoli sul “naturale”.

Quando sono ritornato all’Università per approfondire la fitoterapia, il professore Della Loggia, uno dei massimi esperti italiani sull’argomento, aveva fatto una semplice precisazione:

“Evidence” in inglese, è meglio tradurlo come “prova”. Le “evidence” sono le prove che l’avvocato Perry Mason portava al giudice per difendere il suo cliente. E per accusare, contemporaneamente, il vero responsabile di un efferato delitto.

La fitoterapia evidence-based, quindi, non è tanto la fitoterapia basata sull’evidenza, che non vuole dire niente. Ma è la fitoterapia basata sulle prove scientifiche.

Prove che possono confermare gli usi salutistici che una certa tradizione sulle piante ci ha consegnato. Ma che a volte smentiscono e sbugiardano questa tradizione.

Quando leggi un articolo su una pianta officinale e ti viene detto che la tradizione popolare ha tramandato un certo uso per la salute, non è detto che allora ti devi fidare e che è assolutamente così.

Questi usi tradizionali sui rimedi naturali devono passare il vaglio delle prove scientifiche.

E questo perchè ogni pianta officinale e ogni rimedio naturale che da essa ne deriva, è un contenitore di sostanze biologiche. Sempre.

E sapere che tipo di sostanze sono, come agiscono a contatto dei nostri organi, e cosa fanno nel nostro sangue, ci consente di uscire dai rischi di una tradizione popolare non sempre corretta.

Lo sapevi, infatti, che alcune piante, considerate per lunga tradizione utili alla salute, una volta studiate scientificamente, si sono rivelate inutili o addirittura dannose?

Il Camedrio (Teucrium Chamaedrys L.) ad esempio, era considerato, secondo l’uso popolare, un depurativo, dimagrante e digestivo.

Dopo il vaglio scientifico?

Si è dimostrato epatotossico. E difatti adesso è proibito utilizzarlo.

La Farfara (Tussilago farfara L.) era usata tradizionalmente come sedativo della tosse. Da quando è stata esaminata dalla fitoterapia scientifica, cioè il Perry Mason che indaga sui rimedi naturali, sono emerse delle prove schiaccianti: la farfara contiene alcaloidi epatotossici.

A volte la scienza, invece che smentire tutto, non fa altro che aggiustare il tiro e trovare altri benefici rispetto a quelli tramandati dall’uso popolare.

Interessante a questo proposito è l’evoluzione dell’Iperico (Hypericum perforatum) che da cacciadiavoli e antinfiammatorio è prima diventato, sempre nella tradizione, una cura marginale delle patologie della pelle e delle ustioni. Ma quando è arrivata la fitoterapia “alla Perry Mason”, le prove scientifiche hanno dimostrato invece, una sua importante attività antidepressiva.

È importante che tu sappia queste cose perchè è nata, da un po’ di tempo, una moda molto pericolosa. È quella di tirar fuori continuamente piante dalle presunte qualità curative o comunque utili per la nostra salute, ma senza portare prove. Uno splendido orto botanico dagli incredibili benefici…non dimostrati.

E spesso, a favore di questa giungla sempre più fitta di nuove piante salutari, si chiama a testimoniare alla sbarra la tradizione popolare. Oppure si cita come testimone un uso millenario da parte della tal popolazione che, per ragioni sconosciute, ne saprebbe molto più di noi.

Immagina invece che lo stesso Perry Mason sia stato chiamato a difendere la buona fitoterapia, contro le superstizioni, gli inganni e le false magie delle erbe.

Perry si avvicina al giudice e gli consegna un faldone di prove scientifiche.

Poi indicandole e rivolgendosi alla giuria, comincia a smontare la tesi del supertestimone “popolare” che sostiene senza prove l’uso inverosimile di certe piante o attribuisce ad altre benefici infondati.

Grazie alle arringhe di Perry Mason riusciresti finalmente a liberarti di quella cappa fumosa di disinformazione. Quella che ti presenta una marea di piante che fanno benissimo, tutte indistintamente senza differenze e…senza prove.

Riusciresti ad abbattere le montature commerciali o popolari che continuano a proteggere prodotti inutili. Impareresti il modo scientificamente corretto per smetterla di ingoiare polveri e pilloline che servono solo a far sentire più leggero il tuo portafogli.

Riusciresti anche ad aiutare la tua salute con i rimedi naturali migliori, e a difendere a spada tratta le tue scelte con chiunque dovesse criticarle, grazie alla forza delle argomentazioni scientifiche che lottano al tuo fianco in ogni discussione.

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