Le minacce alla tua salute nascoste dietro il mito dei rimedi della nonna.

Le minacce alla tua salute nascoste dietro il mito dei rimedi della nonna.

Hai mai sentito parlare del mito del buon selvaggio?

Ero al liceo classico quando l’ho letto per la prima volta

In parole povere è un pensiero filosofico secondo cui la natura crea gli uomini felici e liberi.

Ci pensa poi la società a corromperli e renderli infelici.

Secondo questo mito si idealizzava la civiltà primitiva e si demonizzava totalmente il progresso, anche quello tecnico-scientifico.

Il primitivo e selvaggio era cosa buona e giusta.

Il moderno e tecnologico era tutto cacca-pupù

(I miei professori mi perdoneranno questa estrema semplificazione)

Spesso si fa una cosa simile coi rimedi naturali.

Cioè quelli che definiamo “rimedi della nonna”, li consideriamo fantastici. Li pensiamo frutto di un’ancestrale armonia con la natura.

Quelli moderni, invece, magari sotto forma di compresse o capsule, li vediamo solo come lo schifo di una civiltà corrotta. (Anche se poi spesso coincidono con quelli della nonna, ma sono meglio estratti, purificati e conservati!)

Si rischia di creare un pericolosissimo mito: quello dei rimedi della nonna!

Analizziamolo con calma e, soprattutto, con testa.

E vedrai perchè è pericolosissimo.

Quando si parla di rimedi della nonna si intende la tradizione popolare delle cure naturali.

Certamente sono cure importantissime perchè sono i progenitori dei farmaci di oggi.

Da esse scaturiscono anche i moderni prodotti fitoterapici.

Quindi, dove sta il problema?

Dove’è la minaccia nei rimedi della nonna?

La minaccia sta nel considerarli TUTTI  come buoni.

Davvero pensi che tutti i rimedi che provengono dalla tradizione popolare vanno considerati come un’affettuosa e benefica eredità della nonna?

Partiamo da considerazioni terra terra.

Queste famose “nonne” non è poi che vivessero così a lungo!

Le malattie c’erano anche nei tempi passati e purtroppo erano più letali di oggi.

La vita media, allora, era decisamente più corta.

Ereditare in modo poco critico tutte le cure naturali di una volta, quando stavano peggio di noi come salute, che senso ha?

Quello che voglio dire è che non tutto ciò che proviene dalla tradizione popolare è per forza buono.

Credere che una volta c’era una sana medicina naturale che oggi è stata totalmente rovinata dal farmaceutico è una semplificazione grossolana e ingiusta.

È uno stereotipo.

Come quello del buon selvaggio, che vedeva nelle culture primitive tutto il bene e nel progresso tutto il male.

Perciò credere che tutti quelli che vengono definiti come rimedi della nonna siano buoni, è sbagliato e pericoloso.

Pericoloso perchè su diversi rimedi le nostre nonne si sbagliavano decisamente!

Vale a dire che la tradizione popolare ci ha tramandato anche delle oscure minacce travestite da cure naturali.

Vuoi qualche prova?

L’aristolochia è una pianta un tempo utilizzata contro i disturbi ginecologici.

Così ci tramandavano “le nonne”.

La scienza moderna, quella che difende la natura e l’uomo, ha scoperto invece che è tossica.

Sono nocive tutte le specie di questa pianta.

L’organizzazione mondiale della sanità le ha bandite perchè contengono i cosiddetti acidi aristolochici tossici, cancerogeni e che provocano danni renali

L’agrifoglio era utilizzato dalla tradizione popolare come antinfiammatorio e antifebbrile. In realtà contiene delle tossine (ilicine) che danno gravi irritazioni con vomito e diarrea.

E la minaccia riguarda sia le bacche che le foglie.

L’anemone pulsatilla era indicata dalle “nostre nonne” per la cura di cataratte e infiammazioni vaginali. Il progresso scientifico ci ha permesso di vedere che, quando è usata come fitoterapico, tutta la pianta è tossica.

Qui oltre a vomito e diarrea, come bonus, puoi avere anche crisi convulsive.

L’asaro era indicato dalla tradizione popolare come diuretico.

Cosa ci dice la scienza moderna che spesso insultiamo a sproposito?

Che tutta la pianta è tossica.

Il decotto può dare facilmente emorragie.

Abbiamo anche casi in cui la moderna fitoterapia ci permette di distinguere preparazioni e dosaggi pericolosi o meno di una stessa pianta.

Mentre in passato c’erano meno limiti.

È il caso dell’assenzio. 

È considerato abbastanza sicuro come infuso.

Ma ha l’olio essenziale e il distillato alcolico potenzialmente tossici.

Questo a causa di una sostanza chiamata tujone che, ad alte dosi, è neurotossico e allucinogeno.

Può dare crisi epilettiche e disturbi psichiatrici.

Insomma puoi improvvisamente vedere i puffi. Ma questo, le nostre nonne, non ce lo dicevano.

Nelle bevande e negli alimenti a base di assenzio la quantità di tujone va assolutamente controllata.

Hai notato che in questi esempi le piante cominciano tutte per la lettera “A”?

Vuol forse dire qualcosa?

Vuol dire solamente che ho cominciato ad elencarti dei pericolosi rimedi della nonna in ordine alfabetico.

Potrei continuare ancora ed andare avanti scorrendo quasi tutte le lettere dell’alfabeto.

Inquietante, vero?

Ripeto, non sto dicendo che tutti i rimedi della nonna sono in realtà i veleni della nonna.

Ma non bisogna prendere per oro colato tutto quello che viene dalla tradizione popolare.

Come dovresti comportarti invece?

Ti basta affidarti alla fitoterapia moderna.

Essa nasce dalla medicina naturale popolare.

Ma utilizza tutte le conoscenze scientifiche che abbiamo, per filtrare le cure naturali che provengono dal passato.

Per confermare o migliorare quelle  valide.

Per bocciare quelle che si rivelano pericolose per la salute

Insomma la fitoterapia moderna è “la nipote intelligente della nonna erborista che qualche volta rischia di avvelenarti”.

È cioè quell’insieme di conoscenze, migliorate nel tempo, che permettono di selezionare i rimedi della nonna che veramente portano benefici alla tua salute.

Ma la moderna fitoterapia riesce a fare anche di più.

Qualche volta è in grado di ottimizzare la potenza benefica di certi ingredienti naturali.

Le conoscenze scientifiche ci permettono cioè di scatenare al massimo l’azione di certi principi naturali.

Sempre nel rispetto della natura.

Usano ad esempio la sinergia di altri composti naturali per potenziare l’azione di un rimedio.

Oppure liberano gli ingredienti attivi da quelle sostanze che li ostacolano, aumentando i benefici.

Quando nei miei studi di approfondimento della fitoterapia ho scoperto queste meraviglie della scienza a servizio della natura, ho avuto un’idea.

Ho capito che questi ingredienti potenziati erano la risposta a quei prodotti scadenti, con sostanze inutili o sottodosate, che affollano il mercato del naturale.

E così sono nati i rimedi naturali biopotenziati.

Essi sposano la tradizione popolare con le più moderne conoscenze scientifiche per poterti dare il massimo beneficio dalle sostanze naturali.

Così, grazie all’aiuto della moderna fitoterapia hai a disposizione dei rimedi che hanno ingredienti potenziati.

E anche controllati in maniera pignola sulla sicurezza.

Anche testati in svariati studi scientifici sull’uomo.

Anche ottenuti con tecniche estrattive che li tengono liberi dagli inquinanti che oggi minacciano tutti i prodotti naturali.

Queste sono le caratteristiche principali dei rimedi naturali biopotenziati.

I primi fra tutti li puoi trovare qua => https://www.bioeleva.it

Come potresti rapidamente ripararti da raffreddore, tosse, mal di gola, allontanando da te debolezza e sfinimento, anche quando sei schiacciato dallo stress.

Come potresti rapidamente ripararti da raffreddore, tosse, mal di gola, allontanando da te debolezza e sfinimento, anche quando sei schiacciato dallo stress.

La mia amica Cristina mi telefona e io stento a riconoscerla.

La voce è sepolcrale e il tono stanco.

Mi racconta di come un forte raffreddore la sta torturando.

“Guarda, non ci vuole proprio in questo periodo di stress” sospira.

E si sfoga raccontandomi i salti mortali che deve fare per conciliare lavoro e famiglia.

Perchè c’è un figlio da portare a calcio e una figlia a danza.

E in più il papà ricoverato in ospedale ha bisogno di essere seguito.

Col marito poi che lavora anche il sabato, capisci bene che non può permettersi di ammalarsi.

Cristina farebbe anche un po’ di sport per tenersi in forma e staccare un po’ dallo stress quotidiano.

“…Ma in questo periodo lo sport è andato su per il camino” mi confida sconsolata.

I suoi ritmi non sono tanto diversi dai miei e, penso, nemmeno dai tuoi.

Il problema, a dirla tutta, non è neanche il banale raffreddore di per sé.

Ma è quella debolezza e quella spossatezza che si impadroniscono di te fin da subito.

Così ti svegli alla mattina non solo col naso tappato, ma anche con un cerchio alla testa e la sensazione di non aver affatto dormito.

Le corse quotidiane che fai sembrano tutte maratone in salita, mentre il raffreddore pensa bene di trasformarsi anche in mal di gola o in sinusite.

Visto che gli impegni non accennano certo a diminuire, tieni duro, anche se ti ritrovi a trascinarti intontito tutto il giorno,

Sei spossato e sogni di continuo un bagno caldo e un letto soffice mentre tutto intorno a te ti irrita e lo stress diventa una morsa sempre più stretta e insopportabile.

Vogliamo poi parlare dell’umore?

Quanto è facile in questo stato essere velenosi come una vipera? E l’irritazione che ti accompagna non migliora certo se sei costretto a saltare l’uscita con gli amici o la palestra.

L’unica cosa positiva è forse quel po’ di nausea che ti impedisce di sfogarti sul cibo rimpinzandoti.

C’è qualche rimedio naturale che può veramente aiutarti ad allontanare da te tutto questo?

Ricordo ancora con vergogna che anni fa, quando lavoravo per un’azienda farmaceutica, non credevo potesse esistere.

Non conoscevo ancora molto bene il mondo della fitoterapia.

Mi arrivavano troppi slogan pubblicitari di prodotti naturali che parlavano benissimo di sé senza lo straccio di una prova.

Oppure c’era solo qualche consiglio di un’amica che mi convinceva poco, quando mi diceva:

“Boh, prova questo. L’amica della cugina del mio compagno dice che funziona…”

Poi però ho lavorato per un’azienda di integratori e sono ritornato all’Università per studiarmi bene queste cose.

Così mi sono imbattuto nel lavoro scientifico di due ricercatori americani: Shawn e Julie Talbott.

Avevano in mente un progetto molto interessante.

Volevano testare un rimedio naturale che irrobustisse le difese immunitarie anche in casi di stress.

Da anni si sa che lo stress psicologico aumenta la probabilità di beccarsi infezioni. Diventa molto più facile prendersi raffreddore, tosse, mal di gola o al mal di testa.

I due ricercatori americani, nel loro studio, raccontano da quale ragionamento sono partiti.

Infatti scrivono:

“Una varietà di integratori sono stati studiati per la prevenzione e il trattamento di raffreddori, come l’echinacea, la vitamina C, il ginseng, la vitamina E e lo zinco. Ma nessuno di questi ha chiaramente dimostrato una riduzione clinicamente rilevante dei sintomi da infezioni alle alte vie respiratorie.(1)

Ecco perchè i dottori Talbott hanno deciso di testare un altro ingrediente naturale che, come affermano loro:

“…In precedenti studi clinici  aveva mostrato di ridurre la severità e la durata dei sintomi delle infezioni alle alte vie respiratorie in soggetti fisicamente stressati.“(1)

Questo ingrediente così promettente è un carboidrato (un betaglucano) presente nel lievito di birra.

Viene estratto e purificato con procedure particolari in grado di renderlo più libero di agire e più potente nell’azione.

Diventa così un betaglucano potenziato.

La sfida della coppia di ricercatori era quella di confermare i risultati positivi di questo betaglucano potenziato anche in persone stressate psicologicamente.

Perciò prendono in considerazione situazioni in cui lo stress è in grado di assottigliare le difese.

In queste condizioni la salute è più vulnerabile agli attacchi del freddo e degli sbalzi di temperatura.

E se ci pensi, non è una situazione così anomala.

Quanti di noi sono minacciati anche dallo stress?

Diciamo pure che siamo in tanti!

E diciamo anche che lo studio avrebbe messo a dura prova questo ingrediente naturale.

È facile infatti che un rimedio naturale irrobustisca le difese di imperturbabili monaci buddisti.

O aumenti le difese di serene miliardarie tutte palestra e cibo biologico, perennemente in giro per il mondo sul loro yacht.

Più difficile è che agisca su persone comuni, travolte dai ritmi forsennati e febbrili di giornate sempre di corsa.

Nello studio, inoltre, i risultati sono stati confrontati con quelli di persone a cui era stato dato il placebo. Vale a dire una compressa simile a quella del betaglucano, ma con dentro niente, nessun rimedio.

E questo senza che nessuno dei soggetti sapesse se stava prendendo il betaglucano o il placebo.

Questa procedura serve per confrontare i risultati e per rendere lo studio rigoroso e affidabile.

Dopo 2 e 4 settimane i benefici di questo ingrediente naturale sono stati sorprendenti.

Infatti il betaglucano potenziato, rispetto al placebo, ha:

  • impedito a molte più persone sotto stress di beccarsi raffreddore, mal di gola, o tosse.
  • ha persino migliorato il loro umore e il loro benessere fisico.

Per la precisione lo studio riporta questi dati (1), sempre rispetto a chi non aveva preso il rimedio naturale:

. 42% di aumento del vigore fisico

. 38% di riduzione della fatica

. 19%  di riduzione della tensione

. 15% di riduzione della confusione provocata dallo stress.

 

Un gran risultato rispetto al non prendere niente!

Insomma queste persone stavano meglio anche mentalmente oltre che fisicamente.

Avevano più forza durante il giorno per affrontare la giostra degli impegni quotidiani.

Avevano più sprint per affrontare anche le pressioni sul posto di lavoro e in casa.

I Talbott infatti concludono così il loro studio:

“Rinforzare il sistema immunitario con questo betaglucano ha avuto un notevole effetto nel mantenere lo stato di salute e nel conservare un atteggiamento mentale positivo in individui psicologicamente stressati. 

L’integrazione quotidiana di questo betaglucano ha ridotto l’incidenza dei sintomi associati ad infezioni alle alte vie respiratorie e migliorato il benessere psicologico (1)”

Certo, per poter dare questi risultati il betaglucano è stato potenziato.

Vale a dire è stato liberato dalle altre sostanze che lo intrappolavano, frenavano la sua azione e lo ostacolavano.

In questo modo viene amplificata, migliorata e resa più efficace l’attività benefica del betaglucano sulle difese immunitarie.

Insomma la somministrazione quotidiana di betaglucano potenziato ha contribuito a mantene in forma queste persone, che erano di tutte le età (dai 18 ai 65 anni). Anche se le infezioni stagionali trovavano terreno fertile nei loro fisici indeboliti dallo stress.

Puoi immaginare quanti fastidi hanno evitato!

Con quanta più energia hanno affrontato le corse quotidiane e gli impegni sul lavoro!

Con quale mente più lucida hanno sostenuto le sfide di ogni giorno!

E senza provare quella debolezza e sfinimento che accrescono il nervosismo e aumentano i danni dello stress.

Se pensi che un ingrediente così possa fare al caso tuo puoi trovarlo comodamente qua =>https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva/


(1) Talbott S., Talbott J. 2010. Beta 1,3/1,6 Glucan Decreases Upper Respiratory Tract Infection Symptoms and Improves Psychological Well-being in Moderate to Highly-Stressed Subjects. Agro Food Industry Hi-Tech. 21:21-24.
Soffri di dolori muscolari? Il professor McFarlin, dell’Università del Texas del Nord, scopre la potenza di un rimedio naturale per ridurre l’infiammazione e velocizzare il recupero muscolare

Soffri di dolori muscolari? Il professor McFarlin, dell’Università del Texas del Nord, scopre la potenza di un rimedio naturale per ridurre l’infiammazione e velocizzare il recupero muscolare

Avevo appena spento il motore dell’auto.

Mi sono girato per prendere la borsa dal sedile posteriore.

Con una contorsione degna di un ginnasta quale non sono, afferro la valigetta gonfia di carte e di libri.

Sento subito una fitta al braccio e una alla spalla. Come se due spade mi avessero trapassato.

Mollo tutto e mi ricompongo ma ormai il danno è fatto.

“Stupida fretta” – brontolo mentre mi massaggio il braccio.

Il dolore acuto è scomparso subito ma mi è rimasto un fastidioso indolenzimento.

D’improvviso il braccio si è indebolito come se una forza misteriosa avesse risucchiato tutte le mie energie.

Magari è capitato anche a te di avere dolori muscolari come questo.

Magari non al braccio ma a un polpaccio o ad una coscia dopo un salto, una corsa o una camminata in discesa.

Nessuno strappo o stiramento. Tutto continua a funzionare, ma la forza è ridotta di molto, ci si sente indolenziti e il dolore si ripresenta ogni tanto sempre lì in agguato.

“Vabbè, dai, niente di grave” – pensi –  “domani sarò come nuovo”

E invece domani è anche peggio, coi dolori muscolari più intensi.

Gli esperti chiamano questo problema con la sigla inglese (tanto per cambiare) EIMD (Exercize-induced muscle damage).  Vale a dire “danno muscolare indotto dall’esercizio”.

E guarda un po’, può derivare da un movimento che non fai mai, come nel mio caso.

Oppure può essere un fastidioso indolenzimento che insorge il giorno dopo uno sforzo fisico.

Come dopo una corsa, il giocare a tennis, una lunga camminata in discesa.

E allora ti massaggi la gamba o il braccio dolente e indebolito, e pensi:

“Ma non doveva far bene lo sport?”

Subito non ci si bada un granché.

Sì, è fastidioso, ma tutto sommato ci si convive.

Solo che questa convivenza rischia di essere lunga, molto lunga.

E i dolori muscolari ti impediscono di svolgere bene le attività di ogni giorno. Oppure ti tocca rimandare la prossima corsetta, la camminata già programmata, la partita di tennis già prenotata.

Gli esperti non si sono limitati solo a dare un nome a questo fastidio.

Lo hanno anche studiato, perchè è un danno muscolare vero e proprio, da non sottovalutare. Ed è provocato soprattutto dai movimenti eccentrici dei muscoli. Cioè quando producono forza distendendosi (come capita al polpaccio quando appoggi il piede a terra)

Il dott. Robert S. Thiebaud, in uno studio pubblicato sul Journal of Trainology (2012) parla di questo danno muscolare (EIMD) come di una prolungata perdita di forze e un peggioramento delle performance nell’uso del muscolo.

E afferma:

“Se il danno muscolare è severo può capitare una rabdomiolisi indotta dall’esercizio”

La rabdomiolisi è quando la lesione ai muscoli è grave e rilascia nel sangue sostanze che possono anche andare ad intossicare i reni.

Infatti il dott. Thiebaud continua:

“…E quando la rabdomiolisi avviene in contemporanea alla disidratazione e allo stress da calore, può portare a problemi potenzialmente mortali come l’insufficienza renale acuta” (1)

Ok, senza andare a pensare al peggio, già il solo indolenzimento prolungato che fa male quando sforzi un po’, è una seccatura in grado di rompere le scatole.

E per molto tempo!

Perchè i dolori muscolari intralciano e infastidiscono le normali azioni quotidiane, ma anche perchè fanno saltare i piani per riprendere presto l’attività fisica.

Inoltre, se sottovalutato, questo danno può anche sfociare in stiramenti o strappi muscolari.

Molti usano dei farmaci antinfiammatori (non steroidei) contro questi dolori muscolari

Ma non sanno che spegnere troppo bruscamente l’infiammazione può bloccare o rovinare il processo naturale di guarigione del muscolo.

Certo, con questi farmaci percepisci meno dolore e stai maglio.

Ma, come scrive il dott. Schoenfeld in uno studio scientifico (2), questi antinfiammatori potrebbero compromettere il recupero muscolare. Se poi l’uso è regolare potrebbero dare anche effetti negativi al sistema nervoso (3)

Ecco perchè un altro studioso, il professor McFarlin dell’Università del Texas del Nord, ha cercato un rimedio naturale che agiva sì contro l’infiammazione, ma senza gli effetti indesiderati dei farmaci antinfiammatori.

La sua attenzione si è concentrata sulle capacità della curcumina, il principio attivo della curcuma.

Perchè proprio la curcumina?

Perché c’erano già alcuni studi che promettevano bene. Mostravano cioè un’azione antinfiammatoria di questa sostanza naturale attraverso varie vie, con più meccanismi contemporaneamente.

Però c’era un problema. 

Il professore McFarlin aveva letto di ottimi risultati della curcumina in provetta, di buoni esiti sugli animali, ma sull’uomo…

Sull’uomo c’era il grosso, grossissimo problema della scarsa biodisponibilità della curcumina.

Cioè questa sostanza viene pochissimo assorbita, rapidamente trasformata, e facilmente eliminata dal nostro organismo.

Insomma quando la mangi, fa fatica ad entrare e rimanere nel nostro corpo e quel poco che ci riesce, viene sbattuta fuori in fretta a calci.

Tanto è vero che gli studi sull’uomo, a disposizione del nostro professore, non davano grandi risultati, anche quando venivano date enormi quantità di curcumina (cose come 25 capsule da 400mg al giorno!).

E prendere la curcuma così com’è?

La curcuma in polvere, come trovi nei supermercati, negli studi non la si prende più nemmeno in considerazione.

C’è troppo poca curcumina (5%)!

Ecco perchè, prima di studiarla, viene prima concentrata in curcumina.

Ma anche così, come vedi, rimane il grande problema della biodisponibilità.

Mi dispiace, ma quando leggi in giro che la curcuma fa questo e quest’altro, o che un nuovo studio mostra che la curcuma ecc ecc., non stanno parlando di quella che prendi in polvere. Ma si tratta di estratti di curcuma concentrati in curcumina e, sempre più spesso, potenziati.

Come l’estratto potenziato che ha deciso di utilizzare McFarlin.

Ha infatti condotto uno studio su 28 persone, sottoposte a uno sforzo fisico che provocasse loro il danno muscolare indotto dall’esercizio (EIMD). Senza esagerare, naturalmente.(4)

In questo test ha visto che quei soggetti che stavano prendendo da due giorni la curcuma potenziata, hanno avuto minor infiammazione muscolare e un più rapido recupero.

Un risultato non basato sulle loro parole o impressioni.

Ma su dati di laboratorio:

  • -48% di CK (dove CK è una sostanza che indica danno muscolare. Meno ne trovi, minore è la lesione)
  • -25% di TNF-α e -21% di IL-8 che sono sostanze prodotte dal nostro corpo in caso di infiammazione. Meno ce ne sono, minore è l’infiammazione.

Insomma è bastato prendere una volta al giorno una compressa da 400mg di questa curcuma potenziata per evitare una grossa infiammazione e per ridurre la lesione muscolare.

Capisci bene che questo significa un più rapido ripristino delle normali azioni quotidiani.

Significa ridurre i giorni in cui ti trascini il braccio o la gamba dolenti. E poter fare le cose di sempre con la forza e l’energia di sempre.

Significa non dovere saltare più la corsa o la partita programmata. O non dover rinunciare anche alla salutare camminata quotidiana, che tanto aiuta a rimanere enrgici e vitali.

In fondo, vuol dire aiutarsi a mantenersi in splendida forma con una piccola integrazione quotidiana.

Tanto è vero che il professor McFarlin conclude lo studio con queste parole:

“I miglioramenti osservati sull’infiammazione biologica, possono tradursi in un più rapido recupero e una accresciuta capacità funzionale per la successiva sessione di esercizi. Queste scoperte supportano l’utilizzo dell’integrazione di curcumina orale per ridurre i sintomi del danno muscolare indotto dall’esercizio”

Certo, tutto questo però, quando la curcumina riesci a prenderla così potenziata!

Pensi possa esserti utile questo rimedio contro i tuoi dolori muscolari?

Allora se clicchi qui, scopri come riceverlo comodamente a casa tua =>https://www.bioeleva.it/prodotti/vitaeleva


(1) Robert S. Thiebaud Journal of Trainology 2012;1:36-44
2) Brad J. Schoenfeld Sport Med 2012; 42 (12): 1017-1029
3) E. Auriel, K. Regev, A.D. Korczyn,  Handb. Clin. Neurol. 119 (2014) 577–584.
4) B. McFarlin BBA Clinical 5 (2016) 72-78
Non è più salutare prendere un rimedio naturale come pianta fresca o erba sfusa invece che in pastiglie e capsule?

Non è più salutare prendere un rimedio naturale come pianta fresca o erba sfusa invece che in pastiglie e capsule?

È una domanda che io stesso mi facevo, prima di studiare a fondo i rimedi naturali.

Mi capitava soprattutto quando d’estate mi immergevo con gioia nei boschi profumati delle dolomiti. E quando contemplavo da uno spuntone roccioso in alta quota, tutta la vallata erbosa sotto di me , ricca di piante di ogni genere.

Ma me lo chiedevo anche quando entravo in qualche erboristeria e venivo investito dalla fragranza di mille profumi naturali. E mi affascinavano bellissimi vasi in porcellana decorata, pieni di di foglioline e di petali.

Non è meglio prendere i rimedi naturali come profumate erbe sminuzzate invece che in compresse?

Non sono forse più “naturali” le piante tritate, le foglie fresche o la radice in polvere raccolte in quell’anfora di terracotta così suggestiva e magica?

Prima di studiare in modo approfondito la scienza delle erbe medicinali (la fitoterapia), confesso che ero tentato di rispondere di sì.

Le erbe sfuse danno certamente l’idea di qualcosa di più naturale rispetto a quelle capsule e compresse che ricordano tanto i farmaci.

Perciò ti capisco benissimo se ne sei convinto anche tu.

Vorrei però che tu venissi a conoscenza di alcune informazioni che vengono sempre tenute nascoste, sulle erbe sfuse. E che ti aiuteranno moltissimo nella scelta dei rimedi naturali.

Non sono segreti cifrati che ho sottratto ai servizi segreti.

Sono notizie che si studiano all’Università e che purtroppo non vengono divulgate. Eppure sono importantissime per la scelta dei rimedi naturali e quindi per la salute tua e dei tuoi cari.

E non è vero che sono concetti difficili, comprensibili solo da esperti scienziati.

Non stiamo parlando di fisica quantistica o del bosone di Higgs.

Parliamo di semplici informazioni che ti spalancheranno la mente sul mondo delle erbe sfuse.

Perciò ecco a te queste notizie così poco divulgate.

Lo sapevi che le erbe usate come rimedi, appena raccolte, iniziano subito a deteriorarsi e rovinarsi?

Non appena un’erba officinale, una pianta medicinale viene raccolta, è subito attaccata da svariati nemici che la modificano.

Vediamoli:

  1. Microrganismi come funghi e batteri non vedono l’ora di tuffarsi in quel ricco banchetto di sostanze nutritive date dalle erbe. E mentre banchettano con le nostre piante, riescono anche a sabotare i principi attivi della pianta stessa, rendendoli inattivi. Oppure contaminano il tutto con sostanze tossiche.
  2. Le erbe possono essere attaccate anche da parassiti più grandi: ragni, scarafaggi, farfalle, topolini. Sono un esercito vorace in grado di danneggiare e contaminare pesantemente il tutto. Non è una esagerazione. Sono pericoli concreti riportati nei libri di tossicologia.
  3. Gli enzimi della pianta continuano ad agire e a provocare trasformazioni interne anche dopo che è stata raccolta. Solo che, visto che la pianta è ormai morta, lo fanno in modo scoordinato, come degli operai di una fabbrica che improvvisamente impazziscono costruendo pezzi mai fatti prima e rovinandone altri. Così nella pianta si formano sostanze nuove e altre vengono rovinate e spariscono.
  4. L’aria e la luce poi provocano reazioni di ossidazione, di formazione di resine, di evaporazione, di irrancidimento.

Sai da cosa sono favorite tutte queste alterazioni?

Dall’umidità, dal calore, dalla luce e dall’aria.

Quindi le cause non sono rare o poco probabili.

Non parliamo di uragani o invasioni extraterrestri.

Ma è la normalissima atmosfera terrestre e le comunissime condizioni meteo che favoriscono queste trasformazioni delle erbe.

Quindi?

Quindi chi conserva e vende queste erbe dovrebbe utilizzare speciali attenzioni per ridurre al minimo i problemi.

Dovrebbe avere innanzitutto poco magazzino per smerciarle il prima possibile.

Dovrebbe anche mantenerle in un ambiente a temperatura costante e umidità di massimo 60% o meglio ancora 50%. E naturalmente niente crepe in cui si possono annidare insetti o topi.

E poi niente luce.

Anzi, tu stesso ricordati che devi conservarle in barattoli di vetro coperti con carta argentata, lontani dall’umidità e dal calore.

Non in cucina ad esempio!

Supponiamo però di fidarci di come sono state conservate queste erbe sfuse.

Supponiamo cioè che sono abbastanza protette dai nemici che abbiamo appena visto.

Purtroppo c’è un altro problema che ti viene spesso taciuto.

È una caratteristica importantissima delle piante. Gli articoli sui rimedi naturali te le nascondono, neanche fosse il codice di lancio delle testate nucleari.

Eccola.

Lo sapevi che le sostanze presenti in una pianta possono cambiare se la raccogli troppo presto o in periodi diversi dell’anno?

Cosa voglio dire?

Che quando prendi delle erbe sfuse, devi essere sicuro che siano state raccolte al momento giusto e nella stagione giusta.

Altrimenti potresti avere in mano meno sostanze benefiche o addirittura vere e proprie sostanze tossiche.

Ti faccio degli esempi: prendi la menta.

Se la raccogli troppo presto, rispetto al suo ciclo di maturazione, rischi di beccarti una sostanza tossica, il pulegone, che viene usata come antipulci. Devi aspettare che la pianta cresca abbastanza perchè trasformi questa tossina in mentolo.

Altro esempio: il rabarbaro. Se lo raccogli in inverno, invece che in estate, lo troverai ricco di una sostanza altamente irritante (un antranolo) che provocherà forti spasmi e dolori all’intestino.

E per finire il ginseng. Quando ha appena due anni le radici hanno pochissimi ginsenosidi, i principi attivi della pianta che fanno bene alla tua salute. Devi raccoglierlo quando ha 4 o 5 anni per avere abbastanza ginsenosidi.

Riassumendo:

L’azione benefica di una certa pianta officinale dipende dalla sua età, da quando è stata raccolta e da come è stata conservata, visto che è molto delicata.

Verrebbe quasi quasi da racccoglierle personalmente queste piante!

Cosa c’è di più naturale che raccogliere direttamente le piante dal campo e usarle subito come rimedi naturali?

Chi va a prendersi direttamente nei campi l’erba officinale deve stare, invece, ancora più attento.

Perchè poi succede, come a Bolzano, che diverse persone si intossicano pensando di raccogliere delle radici di genziana. E invece si avvelenano con il Veratrum Album che le somiglia molto.

E anche se sei così bravo da raccogliere la pianta giusta, tu lo sai come è cresciuta?

Che età ha?

Quanto inquinamento si è beccata?

Quanti principi attivi ci sono?

E non è finita qui. C’è un altro importantissimo e irrisolto problrema.

Il problema dei principi attivi nelle erbe sfuse usate come rimedi naturali

Come certamente saprai, quello che fa bene alla tua salute non è la pianta officinale intera. Ma sono alcune sostanze presenti in una certa parte della pianta.

Queste sostanze sono i principi attivi (ne parlo in modo approfondito sul Report che puoi scaricare gratis su questo blog).

Come abbiamo visto sopra, la loro presenza e la quantità dipende da tanti fattori (alterazioni, periodo di raccolta, modalità di consevazione…) Quindi lo stesso tipo di pianta può variare di molto la quantità di principi attivi che contiene.

Perciò le erbe sfuse, che spesso prendi per fare infusi o da mangiare a cucchiaini, non ti consentono di assumere una quantità precisa di principi attivi.

E allora? È così importante?

Beh, pensa che sono proprio i principi attivi della pianta a darti tutti quei benefici per la tua salute!

E pensa che questi benefici si manifestano quando ci sono ben precise quantità, al di sotto delle quali la pianta ti fa poco o niente.

È il concetto di “dose”, che non è stato inventato dalle aziende farmaceutiche moderne o dalla attuale fitoterapia.

Ne parlava già Paracelso nel 1500, quando le medicine erano solo le erbe curative.

Per di più, in molte piante, questi principi attivi sono legati ad altre sostanze che li ostacolano. Rendono più difficoltoso il loro assorbimento e rallentano o annullano la loro azione benefica.

A questo punto, capiamoci.

Non sto dicendo che bisogna stare alla larga dalle erbe sfuse ed evitarle come la peste.

Ma è giusto che tu conosca tutti questi limiti.

Te ne hanno mai parlato?

Capisci bene che se prendi erbe sfuse devi poter innanzitutto fidarti di chi te le dà. Fidarti di come e quando sono state raccolte e di come sono state conservate. E in più devi stare molto attento anche tu a non deteriorarle quando le tieni in casa.

Per finire, ricorda sempre che la variabilità dei principi attivi rimane. Rimane cioè il  fatto di non sapere mai quanti ce ne sono nelle erbe che ti danno e quanti ne assumi veramente.

Non puoi  farci niente.

Da diversi anni, però, la moderna fitoterapia sta pian piano risolvendo questi problemi delle erbe sfuse grazie a preparazioni erboristiche-fitoterapiche chiamate estratti.

Ecco il vantaggio degli estratti come rimedi naturali per la tua salute

Gli estratti sono frutto di una tecnologia moderna che riesce ad estrarre, purificare, concentrare e misurare i principi attivi delle piante.

Senza entrare in dettagli tecnici noiosi, sappi che queste preparazioni si conservano meglio, senza tutte quelle attenzioni che richiedono le erbe sfuse.

Inoltre gli estratti hanno il vantaggio di essere liberi da sostanze inerti o addirittura tossiche pur mantenendo quel mix di principi attivi utili alla nostra salute.

Sono proprio gli estratti che vengono compattati per fare delle compresse o che vengono versati o mescolati in capsule.

Lo so che possono far storcere il naso perchè assomigliano tanto a dei farmaci sintetici.

Ma non lo sono.

Quando sono fatte bene, non solo conservano meglio gli ingredienti della pianta, ma ti danno più sicurezza contro le impurità e le alterazioni, come riportato su tutti i testi di fitoterapia.

E soprattutto ti consentono di prendere le giuste quantità, misurate ed indicate, di principi attivi.

Può capitare però che anche gli estratti non siano sufficienti per far agire bene i principi attivi. Essi infatti possono essere difficili da digerire, troppo velocemente eliminati dal nostro corpo, o impediti nell’azione da altre sostanze a cui sono legate

Come dare una marcia in più ai rimedi naturali per proteggere meglio la tua salute?

La tecnologia moderna, per risolvere i problemi di scarsa digeribilità e di azione troppo leggera di alcuni rimedi naturali, ha fatto un altro passo in avanti.

Ha escogitato dei processi geniali di estrazione per liberare i principi attivi “intrappolati” nella struttura vegetale a cui appartengono per potenziare la loro azione.

Oppure ha sviluppato speciali metodologie di mescolamento con altre sostanze naturali, in grado di potenziare l’assorbimento e di ottimizzare la loro efficacia.

E così nascono gli ingredienti naturali potenziati.

Sono frutto di molti studi e milioni di euro di ricerca.

Grazie a questi soldi spesi, però, hanno alle spalle test sulla purezza, sull’assenza di sostanze tossiche e sulla tollerabilità.

Inoltre sono validati da numerosi studi sull’uomo che dimostrano quanto bene funzionano.

In questo modo, quando parlano di benefici alla tua salute, lo fanno con cifre e dati ben precisi.

Non ti sputano in faccia degli spot pubblicitari, con proclami esagerati, irreali o fasulli come fanno certi integratori improvvisati e senza studi.

Immagina a questo punto di avere sottomano non solo un paio di ingredienti potenziati, ma anche in grado di agire su aspetti fondamentali della tua salute. Vale a dire sulle difese immunitarie, l’infiammazione e lo stress ossidativo. Insomma all’origine di molti fastidi e malattie.

In questo caso i vantaggi che possono darti sono ancor più interessanti.

Soprattuto se pensi che sentirsi in salute vuol dire anche essere in forze e pieno di energie.

Soprattuto se sei anche tu alla ricerca di qualcosa che ti aiuti a stare in splendida forma e non solo a “tirare a campa’ ”

Anche perchè sei ben consapevole che, quando stai del tutto bene, puoi fare una marea di cose.

Se perciò vuoi prendere qualche minuto per te e pensare di aumentare il tuo stato di salute, prendi in seria considerazione la possibilità di verificare personalmente l’azione potenziata di questi due rimedi.

Li trovi, come sempre, qua => www.bioeleva.it

“Quante pastiglie di integratori dovrei prendere ogni giorno per stare in salute?”

“Quante pastiglie di integratori dovrei prendere ogni giorno per stare in salute?”

Suonava all’incirca così la domanda che mi ha posto una lettrice, scrivendomi una e-mail.

È una domanda molto acuta che purtroppo in giro trova spesso risposte affrettate, scorrette e diversissime tra loro.

Così potresti trovare qualche personaggio senza scrupoli, produttore di integratori, che spinge perché tu ne consumi il più possibile, naturalmente dei suoi.

Ma ci sono anche alcune riviste in edicola o qualche sito web che sono pronti ad offrirti un infuso, una pastiglia di integratore, una dose di olio essenziale per ogni esigenza del tuo organismo, sommergendoti di prodotti.

All’altro estremo poi ci sono gli “espertoni” di turno (e purtroppo anche qualche medico) che sentenziano senza appello l’inutilità assoluta di questi prodotti naturali, senza distinzioni, manifestando un’ignoranza abissale sull’argomento.

Come spesso accade per questioni importanti come sono quelle di salute, la giusta risposta alla domanda su quanti integratori prendere, è: “ Dipende”.

In linea di massima si può riuscire benissimo a vivere in salute facendone a meno. Dove per “salute” non si intende  solo assenza di malattie, ma anche quella naturale vitalità ed energia che dovremmo tutti avere, certamente adeguata all’età, ma sicuramente a tutte le età.

Per farlo, però, devi riuscire a curare bene tre aspetti della tua vita:

1.L’alimentazione, badando molto ad assumere il giusto apporto di nutrienti e vitamine ed evitando il più possibile il cibo spazzatura.

2.L’attività fisica: non è necessario andare in palestra o giocare a tennis tutte le sere. Sono sufficienti  anche camminate quotidiane e l’uso delle scale al posto dell’ascensore.

3.Lo stile di vita: il più possibile privo di stress, di ansie, di privazioni del sonno, e il più possibile lontano dall’inquinamento e col giusto apporto di sole per la salute

Riesci a gestire in maniera ottimale tutti questi aspetti? Bene, non hai bisogno di nessun integratore. Sei sicuramente in forma.

Ma quanti di noi riescono a farlo veramente?

Non nascondiamoci dietro un dito. I ritmi di vita di oggi, l’ambiente di lavoro, la città in cui viviamo, spesso sono lontani dalla situazione ideale per la nostra salute.

E poi, per quanto tu badi ad una sana alimentazione, i cibi di oggi sono sempre più poveri di nutrienti e sempre più ricchi di metalli pesanti, tossine, o ingredienti artificiali poco salutari.

A questo punto, è certo che qualche integratore può essere utile, soprattutto quelli che agiscono aiutando l’organismo nei suoi meccanismi di base, prima che si scatenino malattie o disturbi vari.

Questi prodotti, quando sono fatti bene, quando cioè hanno studi scientifici che li supportano, vanno considerati come dei concentrati di nutrienti salutari, che possono dare una grossa mano all’organismo nel mantenersi vitale ed energetico, insomma in salute. E possono anche essere in grado di contrastare un cattivo invecchiamento del nostro corpo.

Vediamo i più importanti.

Se anche tu, come la maggior parte di noi, non passi molte ore del giorno all’aria aperta, di sicuro avrai bassi livelli di vitamina D, visto il poco sole che prendi. E poiché gli alimenti che mangiamo contribuiscono poco ad assumerla,  può diventare importante integrarla.

Perché?

Perché questa vitamina, che in realtà è un gruppo di ormoni, non solo favorisce il riassorbimento di calcio, ma contrasta la depressione, aiuta la salute del cervello, supporta la forza muscolare.

Se poi nella tua alimentazione non riesci ad introdurre abbastanza pesce, può essere importante integrare con omega-3, in grado di aiutare la salute del cuore, a contrastare l’ipertensione, a normalizzare colesterolo e trigliceridi e ad aiutare anche a dimagrire.

Inoltre alla base di molte malattie che si possono scatenare, c’è quella che viene chiamata infiammazione cronica di basso grado. 

In generale l’infiammazione è una normale reazione delle nostre difese immunitarie e serve per dare inizio all’eliminazione di agenti tossici e alla riparazione dei tessuti.

Però, come riportato anche nello studio Minihane sul British Journal of Nutrition (2015) essa agisce anche come nemico della nostra salute, quando diventa cronica e di basso grado (perché non dà sintomi evidenti). Vale a dire quando ancora non la senti.

Questo nemico silenzioso è collegato all’obesità, all’alterazione del metabolismo degli zuccheri, al diabete, alle malattie cardiovascolari, all’accumulo di grasso nel fegato (steatosi) e molte altre malattie.

Persino l’invecchiamento dipende dallo sviluppo di uno stato diffuso di infiammazione cronica di basso grado con progressivo deterioramento del metabolismo (secondo lo studio Calcada su Mechanism of Ageing and Development (2014)).

Alla base quindi di moltissime patologie c’è proprio questo generale stato di infiammazione lieve che spesso si somma anche ad un eccesso di radicali liberi (stress ossidativo) provocato dall’infiammazione stessa e da agenti tossici e irritanti mangiati, respirati o toccati.

E intanto il nostro sistema immunitario è continuamente sollecitato, messo alla prova e indebolito dalla lotta contro tutto questo.

Ecco perché, per aiutare dalla base il nostro organismo a mantenersi in salute, ci deve essere un’azione efficace nel contrastare  l’infiammazione di basso grado e l’eccesso di radicali liberi. E al contempo è meglio dare un aiuto, ogni tanto, al nostro sistema immunitario messo a dura prova e sfiancato dai continui attacchi alla nostra salute.

È per questo che i primi due rimedi bipotenziati che abbiamo pensato di produrre, (e che trovi cliccando qui) sono proprio quelli  che intervengono all’origine di tutto.

Vale a dire:

  • la curcuma potenziata, contro l’infiammazione e i radicali liberi;

  • il betaglucano potenziato, estratto dal lievito di birra,  per poter dare una mano al sistema immunitario rendendolo più attivo ed efficace.

Quando si riesce ad agire alla fonte di tanti malanni, spesso non c’è più bisogno di intervenire poi con tanti altri integratori per aiutare l’organismo contro quel disturbo o quell’altro fastidio.

Allora, per rispondere alla domanda iniziale, può esserci bisogno sì di qualche pastiglia di integratore, ma non di così tante quando si interviene alla base di molti malanni.

Naturalmente vitamina D, omega 3, curcuma e betaglucano biopotenziati non sostituiscono gli sforzi che devi fare per seguire una sana alimentazione e fare un po’ di movimento. Non sono pastiglie che ti danno la licenza di strafogarti al MacDonald o impigrirti sprofondando in un divano.

Inoltre, poiché i problemi dati dall’infiammazione, dall’eccesso di radicali liberi, dal sistema immunitario che perde colpi sono all’origine di molti disturbi, è importante riuscire ad intervenire bene.

Cioè non con rimedi dall’azione dubbia e non dimostrata, o dal dosaggio vago e senza supporto scientifico.

Ma con ingredienti naturali ben studiati e, ancor meglio, potenziati per essere assorbiti in modo ottimale, per poter durare nel nostro organismo il tempo necessario di svolgere la loro azione salutare, per funzionare il più efficacemente possibile.

Il tutto sempre dimostrato da studi scientifici.

Come lo sono la curcuma e il betaglucano potenziati, diventati gli ingredienti dei nostri rimedi naturali biopotenziati, che trovi cliccando qui https://www.bioeleva.it

Quando il raffreddore e il mal di gola sono frequenti o tendono a complicarsi, potresti avere il sistema immunitario indebolito e “sotto assedio”. Ecco da cosa è assalito e come puoi rinforzarlo.

Quando il raffreddore e il mal di gola sono frequenti o tendono a complicarsi, potresti avere il sistema immunitario indebolito e “sotto assedio”. Ecco da cosa è assalito e come puoi rinforzarlo.

La guerra dei nostri anticorpi contro batteri e virus potrebbe essere immaginata come una serie di epiche battaglie.

Anzi, come continui assedi, che ricordano ad esempio quello della splendida città fortezza di Minas Tirith, ne “Il Signore degli Anelli”

Lì, una miriade di nemici orribili e devastanti (come i microbi) si riversa sulla pianura antistante la città (come il nostro organismo) e brulica ferocemente verso le mura da sbriciolare e penetrare. L’esercito a difesa della fortezza (i nostri globuli bianchi), molto inferiore di numero, sembra destinato a soccombere sotto le forze terribili e soverchianti del nemico.

Questa è solo una scena epica e immaginaria. Ma il libro, come il film, riesce a rendere bene l’imponenza e la bellezza della città da una parte, e la minaccia terribile di un enorme esercito di orchi, uomini malvagi e altri esseri mostruosi, dall’altra.

Come accade in quella storia, anche nel nostro corpo può succedere che le forze nemiche dei microbi siano molto più forti. Soprattutto perché le nostre difese possono essere spesso indebolite, sfiancate e azzoppate. Poi vediamo perché.

Può capitare ad esempio che, appena il tempo rinfresca un attimo, ti piomba subito addosso un seccante raffreddore. E magari lo devi anche tenere sotto controllo, perché tende sempre a peggiorare trasformandosi in sinusite.

Oppure la gola ti si infiamma trasformandosi in un letto di lava e devi fare attenzione che il bruciore non scenda più in basso, fino ai polmoni.

E non capita solo durante il periodo invernale, ma anche in mesi meno pericolosi e sospetti.

Tutto questo potrebbe essere causato da un indebolimento del tuo sistema immunitario, provato da continui attacchi che riceve quotidianamente, anche quando ti senti forte come un leone.

Vediamo come.

Ci sono molti “nemici” che ogni giorno complottano contro la salute delle tue difese, stuzzicandole e sollecitandole di continuo, fino a logorarle.

  • Il primo nemico è la carenza di sonno. Quando dormi, il tuo sistema immunitario, per così dire, “si ricarica”. Se non gli dai modo di farlo in maniera sufficiente, lo indebolisci e lo disarmi contro “gli invasori” che provocano le infezioni.
  • Alcuni farmaci poi, che da una parte ti aiutano a guarire importanti malattie, dall’altra diminuiscono la forza del tuo sistema immunitario, come ad esempio il cortisone.
  • Lo stress continuo è un altro pericoloso nemico che insidia le tue difese immunitarie, colpendole ai fianchi giorno dopo giorno fino a piegarle e a decimarle.
  • Aggiungiamo pure l’azione nociva di certi alimenti, additivi alimentari e tossine che assorbiamo ogni giorno e che non fanno tirare il fiato al tuo sistema immunitario.
  • Per di più siamo quasi tutti carenti di vitamina D e questo non aiuta, anzi.

Se prendi in considerazione ciascuno dei “nemici” sopra elencati, ti rendi conto che per ciascuno puoi fare qualcosa di concreto per contrastarlo. Una sorta di contrattacco che puoi effettuare invece di aspettare sempre di essere assediato da loro. Anche perchè, a volte, ti attaccano tutti contemporaneamente e allora sì che le tue difese vanno in tilt.

Ma puoi sempre intervenire efficacemente contro di loro? E su tutti i fronti?

Proviamo a vedere.

Allungare le ore di sonno è un’ottima e semplice strategia e te la consiglio. Sempre però che il lavoro e gli impegni familiari te lo permettano.

E che dire dei farmaci? Di alcuni magari hai proprio bisogno e non ne puoi fare a meno, anche quando ti indeboliscono il sistema immunitario.

Poi è facile dire: diminuisci lo stress! Come se fosse una tua scelta subirlo ogni giorno. Anche qui comunque si può intervenire modificando la percezione dei problemi, lavorando su se stessi e sul proprio carattere con lo yoga o con altri strumenti psicofisici.

E per finire sappiamo bene come la sana alimentazione aiuti molto e come la si possa integrare abbastanza facilmente con la vitamina D.

Quindi di sicuro, in qualche modo, si può intervenire.

Riuscire a farlo sempre e su tutti i fronti, però,  è quasi impossibile.

Potresti aver bisogno, nel frattempo, di un aiuto più immediato e semplice da ricevere.

Parlo di un rimedio naturale, cioè, in grado di dare una mano al tuo sistema immunitario un po’ acciaccato o chiaramente debilitato. E lo può fare subito.

Per “subito” intendo già dopo 24/48 ore.

Perché questo è il tempo che impiega ad agire una benefica sostanza naturale di cui abbiamo già parlato altre volte su questo blog: il betaglucano potenziato.

È un carboidrato presente nei funghi medicinali ma anche nel lievito di birra. E il betaglucano di cui ti parlo è estratto e potenziato proprio dal lievito.

Il potenziamento consiste in una speciale purificazione che lo rende più attivo di quando è intrappolato nella struttura cellulare del lievito stesso. E così ha dimostrato bene i suoi benefici.

Infatti è stato testato in vari studi, soprattutto nel periodo invernale, quando i malanni arrivano a frotte.

Ed è stato messo alla prova in varie situazioni, molte delle quali caratterizzate da stress psico-fisici: su studenti di medicina, maratoneti, donne stressate, pompieri…

In tutti i casi gli effetti erano una riduzione della frequenza dei sintomi di raffreddore e mal di gola e una diminuzione della loro gravità.

Il che significa che, chi si trascinava per settimane raffreddori continui, e magari con complicanze come sinusiti o altro, vedeva spalancarsi davanti a sé una lunga serie di giorni liberi da intontimenti, naso gocciolante, e malessere.

E chi temeva come la peste il mal di gola per il male che provava o perché si trasformava volentieri in qualcosa di peggio, questa volta non se lo beccava, oppure solo in forma molto leggera.

Se anche tu vuoi aiutare il tuo sistema immunitario a rinforzarsi, alleviando o allontanando raffreddori e mal di gola, tieni presente i consigli che ti ho dato su alcune abitudini di vita salutari.

Ma se non bastano, non riesci a starci dietro e hai bisogno di un’ulteriore mano, più rapida, immediata, naturale, e con studi che testimoniano la sua azione benefica, puoi affidarti al betaglucano biopotenziato che trovi qua:

https://www.bioeleva.it/prodotto/immunoeleva/